Alimentazione
Sicurezza alimentare
Percezione dei rischi e sicurezza alimentare: cosa pensano i consumatori europei?
Da un’indagine di Eurobarometro condotta nell’Unione Europea sulla percezione dei rischi per la salute da parte dei consumatori emerge una sensazione positiva sul cibo; è naturale associarlo al gusto e al piacere e scegliere sulla base di qualità, prezzo e gusto; raramente ci si impensierisce sui rischi o sulle malattie legate all’alimentazione. Eventualmente il consumatore si preoccupa più per i pericoli dovuti a fattori esterni, su cui ha poco o nessun controllo, che per i rischi associati al proprio comportamento o alle proprie abitudini: per esempio, sebbene l’obesità sia subito indicata come rischio legato al cibo, pochi si preoccupano di ingrassare.
Secondo la maggior parte degli intervistati (54%), le autorità europee prendono molto sul serio i timori dei cittadini, mentre c’è scetticismo sulla priorità della salute dei consumatori rispetto agli interessi commerciali.
Gli italiani sono tra i più preoccupati: i nuovi virus, fra cui l’influenza aviaria, i pesticidi, gli ogm e la carenza di igiene nel trattamento e nella conservazione del cibo nei ristoranti sono le tematiche che più li impensieriscono. Si è convinti che il livello igienico a casa propria sia migliore e l’impossibilità di controllare cosa succede nelle cucine dei locali pubblici genera timore. L’ansia è spesso conseguenza del risalto mediatico di problematiche connesse alla sicurezza degli alimenti, che ha già provocato in passato reazioni irrazionali, sovradimensionate e anche modifiche delle abitudini. Il consumatore spesso minimizza i rischi quotidiani, mentre sopravvaluta le emergenze. In realtà, invece, i pericoli maggiori derivano proprio da disattenzioni e negligenze nella manipolazione e nella conservazione domestica.
Infatti, FAO e OMS evidenziano come nei Paesi industrializzati i problemi della sicurezza alimentare siano principalmente di origine microbiologica, ossia correlati a contaminazione di microrganismi (batteri, virus, funghi e così via). Tuttavia, possono esserci anche problemi igienicosanitari legati a sostanze (composti tossici naturali) e contaminanti chimici di varia natura (sostanze fitosanitarie, metalli pesanti, contaminanti ambientali e così via) o a contaminanti fisici (corpi estranei quali schegge di vetro, chiodi, sassi e così via). L’affinamento di tecniche di analisi e conoscenze scientifiche ha abbassato la soglia di rilevabilità e consentito l’individuazione di tracce infinitesimali di contaminanti.
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