Dermatologia ed estetica
Mastoplastica additiva
Tecniche chirurgiche
Il posizionamento delle protesi mammarie è desunto dallo studio del seno da operare e dall’obiettivo perseguito. La mastoplastica additiva può essere quindi effettuata:
- con posizionamento retroghiandolare, in pazienti con adeguata copertura cutanea e ghiandolare;
- con posizionamento retro muscolare, in pazienti con inadeguata copertura cutanea o ghiandolare;
- con posizionamento parzialmente retromuscolare, in pazienti con lieve o moderato rilassamento cutaneo.
Le protesi mammarie sono costituite da un involucro di elastomero di silicone contenente gel di silicone o una soluzione fisiologica. Tali involucri sono andati incontro a modifiche nel corso degli anni, per cui si possono distinguere tre generazioni di impianti: in quelli di prima generazione l’involucro è spesso e la superficie liscia, in quelli di seconda l’involucro è sottile e la superficie liscia, mentre in quelli di terza l’involucro è spesso e la superficie testurizzata.
Le protesi possono essere distinte anche in base al loro volume o alla loro forma e, in questo caso, possono essere tonde (disponibili con ogni tipo di superficie, contenuto, profilo, definitive, preriempite e gonfiabili a camera unica e doppia) oppure anatomiche: queste ultime sono state create per conferire al seno un aspetto più naturale; il polo superiore è appiattito e degrada verso un polo inferiore pieno dove, generalmente, si trova la massima proiezione dell’impianto. Le dimensioni da considerare nella scelta di un impianto sono la base, l’altezza e il profilo. Questi parametri vanno valutati in rapporto alle dimensioni della ghiandola presente e del torace; in particolare, le protesi sia tonde sia anatomiche sono disponibili con diversi profili (poiché questa variabile ha notevole importanza nella mastoplastica additiva), da scegliere in base alle caratteristiche anatomiche del seno su cui vanno impiantate.
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