Dermatologia ed estetica
Mastoplastica additiva
Dopo l’intervento
Il giorno dopo l’intervento generalmente vengono asportati i drenaggi, quindi si inizia una terapia antibiotica e antidolorifica della durata di 6 giorni. La ferita rimane coperta da una medicazione per circa 15 giorni. La ripresa della normale attività lavorativa è possibile generalmente dopo 10-15 giorni, mentre per tornare a fare sport occorre attendere un mese; saune e lampade abbronzanti (almeno se dirette sulla ferita) sono da evitare per circa 3 mesi.
Effetti locali a breve termine: complicanze immediate
Ematoma È una complicanza rara, che può verificarsi nell’1% dei casi (solitamente entro le prime 24 ore) ed è segnalata da dolore improvviso e crescente. Se l’ematoma è significativo va evacuato per ridurre l’incidenza della contrattura capsulare.
Sieroma Il posizionamento dei drenaggi riduce la frequenza di questa complicanza. Come l’ematoma, il sieroma può aumentare il rischio di contrattura capsulare e la possibilità di malposizionamento degli impianti protesici anatomici.
Infezione È una complicazione comune a ogni intervento chirurgico. In questo caso la presenza di una protesi rende l’infezione più difficile da controllare e di solito comporta la sostituzione dell’impianto.
Modificazione della sensibilità del capezzolo La sensibilità può risultare aumentata o diminuita dopo l’intervento; in alcuni casi l’anestesia può rimanere in modo permanente.
Pneumotorace È una complicanza piuttosto rara, anche se in letteratura sono stati riportati casi nel posizionamento protesico retroghiandolare e in quello retromuscolare.
Effetti locali a lungo termine: complicanze tardive
Contrattura capsulare È il risultato di una reazione da corpo estraneo, può provocare dolore, malposizionamento dell’impianto e dei tessuti di rivestimento. Si rendono quindi necessari interventi locali (rottura manuale della capsula) o generali per la totale o parziale asportazione (capsulectomia) e la sostituzione delle protesi.
Questo fenomeno, che comunque raramente determina la necessità di un secondo intervento per asportare la capsula ispessita, è diventato meno frequente in seguito all’introduzione di protesi con involucro “testurizzato”, cioè ruvido, anziché liscio come in passato. L’utilizzo di protesi rivestite in poliuretano riduce notevolmente il rischio di contrazione capsulare.
Rotture o perdite di silicone Si tratta di una complicanza rara, la cui percentuale di incidenza è bassa.
Effetti locali e sistemici degli impianti
Carcinoma Gli studi di cancerogenicità sperimentale e i dati epidemiologici raccolti indicano che le protesi al silicone non aumentano il rischio di cancro.
Interferenza con la mammografia o l’ecografia Entrambi gli esami si possono effettuare senza particolari difficoltà.
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