Mammografia
Esame radiologico del seno che permette di individuare un cancro e lesioni precancerose al seno, e di porre la diagnosi di sintomi quali dolore, tumefazioni, gemizio dal capezzolo.
Tecnica
L’esame va effettuato preferibilmente durante la prima metà del ciclo. È sempre bilaterale e composto da due radiografie (di fronte e di profilo) per ciascuna mammella, a volte tre (una radiografia effettuata trasversalmente permette l’esplorazione del cavo ascellare). Il radiologo invita la paziente a posizionarsi a seno scoperto davanti all’apparecchio; prima dell’esecuzione di ciascuna radiografia la mammella viene posta su un apposito sostegno e compressa mediante un piatto in materiale plastico, detto compressore.
L’esame dura circa 20 minuti; se lo sviluppo delle radiografie è immediato, e se il radiologo lo ritiene necessario, è inoltre possibile effettuare radiografie supplementari. Per sottoporsi a mammografia non è richiesta alcuna preparazione, a meno che non sia stata constatata la presenza di perdite dal capezzolo, nel qual caso si procede a una preventiva opacizzazione dei canali galattofori mediante iniezione di un mezzo di contrasto radiopaco (galattografia). L’esame non ha effetti secondari.
Indicazioni
Alle donne oltre i 50 anni si consiglia di eseguire una mammografia di controllo ogni 2 anni. Il medico può prescriverla nei casi a rischio di cancro del seno (familiarità, antecedenti personali, mastopatia fibrocistica), ma tale prescrizione non dispensa la paziente dal sottoporsi all’autopalpazione e a controlli medici regolari.
La mammografia è un esame ai raggi X a basse dosi di radiazioni, tuttavia se ne sconsiglia l’esecuzione durante la gravidanza.
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