Dermatologia ed estetica
Ipermelanosi
Diagnosi
Oltre all’esame obiettivo della pelle e all’anamnesi, che non devono essere trascurati, un’importante ausilio diagnostico è costituito dalla cosiddetta luce di Wood, una luce ultravioletta (UV) generata da un arco di mercurio ad alta pressione, corredato da un filtro di silicato di bario e ossido di nichel al 9%, il quale consente l’emissione selettiva di luce UV di lunghezza d’onda compresa fra 320 e i 400 nm.
L’osservazione con luce di Wood, che va effettuata in ambiente assolutamente buio, rappresenta un’indagine strumentale non invasiva tradizionalmente e utilmente impiegata in dermatologia, con finalità diagnostica, soprattutto nei disordini della pigmentazione ma anche in alcune patologie cutanee di natura infettiva e nelle porfirie.
Il costo ridotto dell’apparecchio, la semplicità di esecuzione e l’immediatezza del risultato rendono questa indagine diagnostica particolarmente utile; in particolare, nel campo delle ipermelanosi circoscritte, la luce di Wood permette di distinguere (perlomeno nei soggetti caucasici):
- lesioni dovute ad aumento della melanina epidermica, le quali appaiono ancora più scure rispetto alla cute circostante, poiché assorbono la luce di Wood in quantità superiore;
- ipermelanosi secondarie a un aumento della melanina dermica (in questo caso l’effetto dell’assorbimento da parte della melanina dermica sarà attenuato dalla fluorescenza prodotta dal collagene), le quali risultano appena distinguibili rispetto alla cute circostante.
Grazie a ciò, l’esame con luce di Wood non solo consente di inquadrare, almeno genericamente, nei casi in cui si ritenga necessario, il tipo di ipermelanosi (epidermica o dermica), ma permette anche di evidenziare ipermelanosi epidermiche poco appariscenti alla normale osservazione; ciò può risultare molto utile nei bambini portatori di macchie caffè-latte qualora si sospetti una neurofibromatosi.
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