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Esercizi respiratori : dispnea e ansietà
Una caratteristica peculiare dei soggetti che soffrono di patologie croniche dell’apparato respiratorio è il circolo vizioso che si instaura tra fame d’aria (dispnea) e agitazione (ansia). La dispnea può essere acuta o cronica.
I consigli riportati sono intesi per la dispnea cronica, cioè per una situazione già conosciuta. La dispnea acuta richiede un tempestivo intervento medico in quanto può essere segno di una grave malattia. Fatta la necessaria premessa che il paziente con disturbi respiratori non deve vivere in un ambiente con fumi o polveri, lo scopo primario resta quello di favorire una corretta respirazione (eupnea).
La persona dispnoica respira decisamente meglio in posizione seduta o semiseduta, atteggiamento che viene assunto quasi autonomamente dal paziente. In ogni caso, è importante sapere che ogni tentativo di far sdraiare la persona per aiutarla a rilassarsi risulta controproducente. Per far assumere la posizione più comoda è possibile utilizzare guanciali o, se si è in possesso di un letto articolato, sistemare nel modo più adeguato il paziente.
Il secondo passo è costituito dalla respirazione controllata, che ha lo scopo di migliorare respiro ed energie e, di conseguenza, la gestione dell’ansietà.
Esistono differenti tecniche respiratorie: respirazione a labbra socchiuse, respirazione diaframmatica e respirazione costale.
La respirazione a labbra socchiuse consiste nell’effettuare delle inspirazioni attraverso il naso e delle espirazioni lente e uniformi tenendo le labbra socchiuse. Questa tecnica è particolarmente utilizzata nei pazienti che soffrono di asma.
La respirazione diaframmatica, non sempre di facile attuazione, si svolge sfruttando l’impiego del muscolo diaframmatico (muscolo a forma di cupola che separa il torace dal ventre) e facendo compiere alla pancia dei movimenti ritmici: si gonfia il ventre durante l’inspirazione e lo si svuota con l’espirazione a labbra socchiuse. Perché sia efficace, questo esercizio deve essere svolto per la durata di un minuto, seguito da due minuti di riposo, quattro volte al giorno, per circa dieci minuti a seduta.
La respirazione costale si attua ponendo le mani sul torace, esattamente sopra le coste, sui fianchi, quindi si inspira percependo con le mani la dilatazione toracica e si espira sentendo le mani rientrare. Gli atti respiratori devono essere effettuati lentamente.
Esistono anche molte posizioni (posture) che agevolano il respiro; il loro scopo principale è scaricare il peso dell’addome, favorendo la ventilazione della parte bassa dei polmoni.
Gli esercizi respiratori dovrebbero essere effettuati giornalmente, magari ricorrendo per un breve periodo iniziale alle lezioni di un fisioterapista.
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