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Fumo: favorirne la cessazione
L’utilizzo cronico di tabacco conduce inesorabilmente a morte precoce e a una bassa qualità della vita. La cessazione dal fumo invece migliora sensibilmente l’ossigenazione del sangue dopo solo 8 ore di sospensione, l’incremento della capacità respiratoria si ha dopo 3 giorni e dopo alcuni anni il rischio di tumori e attacchi cardiaci cala vertiginosamente. Vale dunque la pena di provare a smettere di fumare? La risposta è ovviamente affermativa. Oltre ai summenzionati aspetti, che danneggiano solo il consumatore, vi è poi l’effetto del fumo passivo che produce quasi altrettanti problemi, soprattutto nei bambini. In aggiunta alle terapie che il medico potrà consigliare (sostituti della nicotina, farmaci ecc.), è necessaria una rete di supporto e molta, moltissima volontà. Pianificare in modo preciso il tipo di intervento da effettuare è fondamentale per avere successo.
- Utilizzare un calendario, un diario o qualsiasi altro documento per segnare la data in cui si sospenderà il fumo deve essere il primo obiettivo da perseguire.
- Ritagliarsi uno spazio mentale dove trovare rifugio nei momenti in cui le situazioni della vita favoriscono l’utilizzo del tabacco.
- Sorvegliare ed evitare i luoghi che solitamente sono collegati al fumo.
- Cercare di restare occupati in attività fisiche.
- Incoraggiare se stessi pensando alla vittoria.
- Non mentire a se stessi e a tutti coloro che sono impegnati in questo progetto: un fallimento onesto viene capito, il tradimento no.
- Cercare di non dire mai “solo una sigaretta”: sarebbe già una di troppo.
Gli studi effettuati in questo settore hanno ribadito come la motivazione sia la forza che è in grado di “muovere le montagne”. Gran parte del lavoro deve essere effettuato dall’interessato, ma “insieme è meglio”, infatti i gruppi di aiuto possono essere un valido strumento per sostenere il lavoro ed evitare il fallimento.
Insieme alle terapie farmacologiche e comportamentali, vi sono anche altre modalità per favorire la sospensione dal fumo.
- Terapia d’avversione: questa metodica si avvale dell’uso di sigarette consumate molto rapidamente: lo stimolo prodotto può in alcuni casi determinare una sensazione di avversione nei confronti delle sigarette.
- Agopuntura: terapia che ha dato pochi risultati.
- Ipnosi: la psicoterapia basata su stimolazioni ipnotiche non ha prodotto risultati degni di nota.
In alcuni casi la sospensione del fumo può indurre un aumento del peso, ma anche se questo evento dovesse verificarsi, i benefici che si traggono dalla rinuncia alle sigarette sono comunque maggiori; il medico può consigliare alcuni rimedi per questo “effetto collaterale”. Smettere di fumare è un obiettivo realizzabile che aumenta la fiducia in se stessi e conferisce nuovo potere. Acquistando un pacco di sigarette al giorno, in trent’anni si buttano in “fumo” circa 40.000 euro, che diventano 80.000 nel caso di due pacchetti al dì. Quando si cercano le giuste motivazioni è bene focalizzare nella mente questi dati.
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