Alimentazione
Obesità
Cura dell’obesità
Come già affermato, l’obesità è una malattia cronica e il paziente obeso andrà quindi seguito tutta la vita. La maggior parte di coloro che iniziano un programma di calo ponderale non riesce a portare a termine il progetto oppure recupera il peso perduto in tempi relativamente brevi, e anche chi riesce a mantenerlo per lunghi periodi, è comunque esposto al rischio di recidiva. Per questo motivo è forse più corretto parlare di gestione dell’obesità (in inglese si usa il termine management), piuttosto che di cura di questa malattia; gestione che deve essere protratta per tutta la vita. Gli strumenti a disposizione per combattere l’obesità sono diversi e includono le modifiche degli stili di vita (educazione alimentare, dieta e attività fisica), la terapia farmacologica e la terapia chirurgica.
Esiste uno schema ben preciso e codificato per trattare il soggetto obeso, rappresentato dalla piramide del trattamento dell’obesità. La base è costituita dalla modifica dello stile di vita, che avviene in primo luogo attraverso l’educazione alimentare. È indispensabile, però, associare alla dieta l’incremento dell’esercizio fisico, abbandonando la sedentarietà nelle comuni attività quotidiane e, quando possibile, aggiungendo un’attività fisica di tipo regolare.
Se e quando tutto ciò non fosse sufficiente, è possibile passare al gradino successivo (se le condizioni del paziente lo consentono e se il medico lo ritiene opportuno), che contempla l’impiego di un ausilio di tipo farmacologico con i farmaci antiobesità. Il farmaco non può e non deve sostituire il primo gradino, bensì si associa alla dieta e all’attività fisica. Nei pazienti nei quali l’associazione delle modifiche dello stile di vita e della farmacoterapia non avessero dato risultati soddisfacenti, se portatori di obesità grave con indice di massa corporea maggiore di 40, o maggiore di 35 in presenza di malattie correlate all’obesità, è giustificato ricorrere alla chirurgia. Se questo è lo schema che andrebbe seguito per gestire il soggetto obeso, nella realtà spesso non tutti gli strumenti vengono utilizzati. Fra i pazienti c’è chi decide di dedicarsi alla sola dieta, chi pensa che per dimagrire sia sufficiente fare attività fisica, chi ricorre con leggerezza ai farmaci e chi pensa di risolvere tutto con un intervento chirurgico. Anche nella classe medica c’è talora una visione ristretta del problema; c’è chi si affida alla sola dieta, chi dimentica o è contrario a priori alla possibilità di un ausilio farmacologico, chi all’opposto si affida solo all’effetto del farmaco e non dà la stressa l’importanza alle modifiche degli stili di vita. Un approccio di questo tipo, ossia incompleto e superficiale, che venga dal paziente o dal medico, è sicuramente fallimentare e, anche quando dà qualche risultato, lo fa in maniera transitoria.
L’obesità è una patologia cronica che non deve essere affrontata con l’ottica della diagnosi e della cura miracolosa, ma con quella della comprensione dei fattori di sviluppo della malattia, dei suoi rimedi e delle conoscenze necessarie al mantenimento dei risultati una volta raggiunto un soddisfacente peso corporeo.
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