FIBRA ALIMENTARE -Effetti della fibra alimentare sul tratto gastrointestinale
Le fibre alimentari non vengono digerite nel tratto superiore dell’intestino (stomaco e tenue), ma possono modulare il processo digestivo attraverso attività meccaniche.
Effetto sul transito Le fibre insolubili, in funzione della loro capacità di assorbire acqua, aumentano il volume e il peso delle feci e provocano la distensione delle pareti del colon con conseguente facilitazione dei movimenti di transito del contenuto fecale, che portano a una regolare defecazione. Inoltre, sali biliari e lipidi possono essere “intrappolati” nella trama di alcune fibre alimentari (in prevalenza fibre idrofobiche insolubili) e ciò contribuisce a facilitare ulteriormente la progressione del contenuto intestinale. Infine, le fibre fermentabili incrementano la biomassa batterica e aumentano ulteriormente la massa fecale, facilitandone l’espulsione.
Effetti sulla digestione dei nutrienti Le fibre alimentari solubili possono ritardare lo svuotamento gastrico postprandiale e rendere più veloce il transito attraverso il tenue, per cui la digestione e l’assorbimento dei nutrienti introdotti con il cibo risultano rallentati. Le fibre alimentari, soprattutto se solubili, hanno poi un ruolo determinante nel rendere più biodisponibili i minerali; essi infatti favoriscono l’assorbimento di magnesio, calcio, zinco, rame.
Fermentazione nel colon Il colon umano presenta un ecosistema molto complesso, all’interno del quale coesistono almeno 400 specie microbiche distinte che vivono in equilibrio con il loro ospite umano e svolgono importanti azioni benefiche. La fibra alimentare, in questo ambiente, rappresenta per i batteri un’importante sorgente di carbonio: per questo l’arricchimento della dieta con fibre solubili promuove l’incremento del numero delle cellule batteriche viventi. Recenti sperimentazioni hanno evidenziato che le fibre alimentari possiedono effetti trofici sul tratto gastro-intestinale anche in distretti lontani dal sito dove avviene la loro fermentazione.
Acidificazione del contenuto del colon La fermentazione della fibra alimentare solubile provoca la diminuzione del pH all’interno del lume intestinale (pH acido), una condizione che viene considerata un fattore di “buona salute” per il colon, fermo restando che l’acidificazione non deve arrivare a livelli tali da disturbare lo sviluppo batterico e la fermentazione stessa.
Produzione di gas La fermentazione delle fibre alimentari comporta la formazione di idrogeno, anidride carbonica e metano, normalmente espulsi con le feci o eliminati per via respiratoria. In presenza di grandi quantità di fibre alimentari altamente fermentabili, la fermentazione nel colon è molto rapida e la produzione gassosa può arrivare a volumi considerevoli con sensazione di distensione addominale, flatulenza ed emissione di aria dal retto (meteorismo).
Effetto “prebiotico” Tra le centinaia di differenti specie batteriche presenti a livello intestinale, quelle appartenenti ai generi Bacteroides, Bifidobacterium e Lattobacilli sono particolarmente stimolate nella crescita dall’assunzione di fibre alimentari quali, per esempio, l’inulina e la fibra di acacia.
Molti ricercatori hanno dimostrato che con l’utilizzo di idonee fibre solubili si riesce a decuplicare la quantità di flora fecale delle specie batteriche sopra menzionate. Questo effetto è denominato prebiotico, cioè stimolante la crescita selettiva di specie batteriche benefiche (dette anche probiotiche). II cambiamento nella composizione delle specie della flora batterica del colon è dovuto al fatto che non tutte le specie batteriche possiedono gli enzimi necessari a degradare le molecole delle fibre e al cambiamento di pH che ne consegue. Lo sviluppo della microflora a favore dei bifidobatteri e dei lattobacilli è estremamente positivo per l’uomo, poiché si suppone che questi siano ceppi di germi estremamente benefici per la salute umana.
I batteri intestinali giocano un ruolo essenziale nella nutrizione poiché facilitano la digestione e l’assorbimento di vari nutrienti. Infatti la maggior parte dei carboidrati, delle proteine e dei lipidi che non sono stati degradati dagli enzimi digestivi umani vengono degradati dagli enzimi microbici e possono, quindi, essere assimilati.La flora batterica inoltre incrementa la superficie intestinale deputata all’assorbimento dei nutrienti (dimensione dei microvilli e numero delle cellule epiteliali).
Per un meccanismo detto di esclusione competitiva, la presenza di batteri probiotici vivi impedisce infine lo sviluppo all’interno del tratto digerente di batteri nocivi per l’uomo (specie batteriche patogene).
Effetti sulle cellule epiteliali intestinali Numerosi studi mostrano che le fibre solubili stimolano la proliferazione delle cellule che costituiscono la mucosa di rivestimento interno dell’intestino ed è noto che se ci si nutre con una dieta ricca in fibre alimentari, si incrementa il peso dell’intestino tenue. L’esatta spiegazione di questo fenomeno non è ancora perfettamente compresa ma è probabile che, anche in questo caso, siano coinvolti gli acidi grassi a catena corta.
La moltiplicazione delle cellule epiteliali, osservata in studi su animali, rappresenta un effetto molto favorevole, poiché migliora lo stato immunitario e quindi le difese del paziente. Infine, con riferimento ai fenomeni che nell’intestino posono portare allo sviluppo di tumori maligni (processo di carcinogenesi), le fibre alimentari possono agire in modo favorevole riducendo la probabilità dello sviluppo tumorale.
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