Prevalenza
In base alla definizione data nel 1966 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, «numero di casi di malattia, di malati o di un dato avvenimento, per esempio un incidente, nell’ambito di una determinata popolazione, senza distinzione tra i casi recenti e quelli precedenti». La prevalenza si esprime con il numero di casi per 100.000 abitanti. Può essere riferita a un momento preciso o calcolata su un determinato lasso di tempo. Consente di definire la frequenza globale di una malattia o un incidente.
Prevalenza periodale Prevalenza registrata oltre un periodo di tempo, espressa come rapporto con la popolazione totale al tempo t durante il periodo o il numero stabilito al tempo medio, con il periodo come denominatore. Il periodo di prevalenza è utilizzabile in relazione alla distribuzione spaziale e temporale delle malattie e viene usato nello studio statistico ospedaliero. Il termine viene utilizzato in base ai riferimenti temporali, come «prevalenza di lugio».
Prevalenza puntuale Prevalenza registrata in un determinato momento, espressa come rapporto tra la popolazione e il tempo di rilevazione al denominatore. La prevalenza puntuale viene largamente utilizzata in epidemiologia e nelle statistiche mediche. Il termine è usualmente qualificato da riferimenti come «prevalenza su gennaio 1».
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