Dermatologia ed estetica
Psoriasi
Forme cliniche
La psoriasi mostra una notevole variabilità clinica quanto ad aspetto, estensione, localizzazione ed evoluzione delle lesioni.
La lesione tipica è la chiazza eritemato-squamosa, a margini rotondeggianti e ben definiti, talvolta rilevata rispetto alla cute circostante. Lo strato squamoso superficiale è bianco-argenteo, madreperlaceo; le squame, tipicamente pluristratificate a formare cumuli friabili facilmente distaccabili, sono secche e hanno dimensioni e spessore variabili (da piccole e fini, di tipo pitiriasico, a grandi e spesse, di tipo rupioide od ostraceo). L’eritema si presenta ben delimitato, liscio, asciutto e scompare alla digito-vitro-pressione; la tonalità vira dal roseo al rosso intenso ed è visibile soprattutto alla periferia delle aree desquamanti; può essere presente un alone chiaro di vasocostrizione perilesionale, detto orlo di Woronoff, più evidente dopo esposizione ai raggi ultravioletti. Il numero delle chiazze è molto variabile: la lesione elementare può infatti essere isolata, multipla (e spesso simmetrica) e, in casi estremi, estesa su tutta la cute (psoriasi “universale”).
Anche le dimensioni delle singole lesioni sono variabili: da piccole chiazze puntiformi (forma puntata) o lenticolari (forma guttata) di pochi millimetri, a elementi rotondeggianti simili a monete di qualche centimetro (forma nummulare), a vere e proprie placche di 10 o più cm (forma a placche); in quest’ultimo caso le lesioni possono inoltre risultare circolari o serpiginose, per parziale risoluzione centrale, oppure confluire in chiazze con aspetto figurato o caratteristicamente frastagliato (aspetto “a carta geografica”).
Le chiazze generalmente sono asintomatiche; il prurito è presente in una percentuale estremamente variabile di pazienti (circa 20-30% dei casi).
La forma più comune di psoriasi è quella cosiddetta volgare, la quale insorge generalmente tra i 20 e i 30 anni di età e assume un tipico andamento cronico-recidivante, con parziale regressione e momenti di improvvisa riacutizzazione.
Le lesioni tendono a confluire tra loro e a organizzarsi nelle caratteristiche placche, localizzate prevalentemente sulle superfici estensorie dei gomiti e delle ginocchia, sulle aree pretibiali, sulla regione lombo-sacrale, sulla regione retroauricolare e al capillizio; quando si localizza alle pieghe (ascelle, inguine, regione sottomammaria), questa forma di psoriasi prende il nome di psoriasi inversa. Anche le unghie possono essere interessate dal processo infiammatorio, manifestando alterazioni in accordo con l’andamento clinico della malattia. La cosiddetta sebopsoriasi è una forma particolare di psoriasi caratterizzata da una tonalità giallastra e da squame untuose presenti soprattutto al volto, alle regioni auricolari e al dorso.
Un’altra forma di psoriasi, a volte molto fastidiosa, è quella cosiddetta pustolosa, caratterizzata dalla presenza di pustole sterili che si localizzano, a seconda delle varianti, a livello palmoplantare o diffusamente (forma pustolosa generalizzata). La psoriasi eritrodermica è invece una rara variante in cui risulta compromesso tutto l’ambito cutaneo, generalmente per l’evoluzione di una psoriasi universale o di una forma pustolosa generalizzata: la cute appare di colorito rosso acceso tendente al violaceo, edematosa e lucida per un continuo gemizio di siero, con croste sierose e microragadi; lo stato generale del paziente è gravemente compromesso da febbre, debolezza, ingrossamento linfonodale, disidratazione e squilibri idroelettrolitici; la prognosi è severa.
In una percentuale significativa di pazienti, come si è già detto, le lesioni cutanee tipiche della psoriasi si associano a un interessamento delle articolazioni, delle inserzioni tendinee e dei legamenti: questa forma di psoriasi, definita artropatica, può accompagnarsi variabilmente alle chiazze della cute e in casi estremi comporta la mutilazione delle piccole articolazioni periferiche (mani e piedi).
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