Alimentazione
I mattoni degli alimenti
Zinco
Lo zinco ha tre principali funzioni: catalitica, strutturale e regolatoria. Funge da catalizzatore per circa 100 enzimi, in particolare quelli coinvolti nella sintesi delle proteine e degli acidi nucleici. Da ciò deriva l’importanza del ruolo di questo elemento nei processi di crescita e di riparazione tissutale.
Lo zinco introdotto con la dieta viene assorbito nell’intestino tenue; tale processo può essere ostacolato dalla presenza di altri fattori negli alimenti, come ferro, rame, fitati e fibre vegetali. Una volta assorbito, è trasportato nel plasma legato alle proteine, soprattutto all’albumina. La principale via di escrezione sono le feci, mentre lo zinco eliminato per via urinaria è circa il 10% di quello fecale. L’assorbimento intestinale avviene in competizione con quello di rame, per cui l’uso di integratori può portare alla riduzione dei livelli organici di quest’ultimo elemento.
Le carenza di zinco comporta rallentamento della crescita nei bambini, ritardo nella maturazione sessuale, alterata guarigione delle ferite, alopecia, comparsa di eczemi al volto, sulle superfici flessorie degli arti e alle estremità (acrodermatite enteropatica), diarrea, riduzione dell’efficienza del sistema immunitario e alterazioni del gusto (disgeusia).
La concentrazione plasmatica è considerata un buon indicatore di adeguatezza del suo apporto alimentare; altre modalità di determinazione dell’oligoelemento, quali il dosaggio nei globuli rossi e nei capelli, non si sono dimostrate valide alternative. Le malattie che inducono uno stato infiammatorio e gli interventi chirurgici provocano la riduzione dei livelli ematici.
Il fabbisogno di zinco è di circa 10 mg al giorno. Lo si trova soprattutto in carne, uova, legumi e latticini, nelle noci e nei cereali integrali; l’assorbimento dagli alimenti vegetali è però scarso a causa dell’acido fitico. Determinati farmaci, come i diuretici, i cortisonici e alcuni antidepressivi, possono provocare deficienza di zinco. Inoltre, le patologie che comportano diarrea cronica aumentano le perdite intestinali dell’elemento, provocandone la carenza.