Dermatologia ed estetica
Dermatiti
Dermatite da contatto
Con il termine dermatite (o eczema) da contatto si indica un’infiammazione cutanea acuta che avviene a seguito del contatto con sostanze esterne, le quali possono agire o come irritanti o come allergeni; quando lo stimolo è dovuto a un’agente ambientale irritante (per esempio detergenti, solventi, acidi, alcali, piante e alimenti) si parla di dermatite da contatto (DIC) in senso stretto, mentre nei casi in cui lo stimolo agisce con meccanismi immunologici il termine corretto è dermatite di tipo allergico (DAC). L’infiammazione si manifesta in vario modo, ma sempre con la presenza costante di vescicole, arrossamento, gonfiore (edema) e prurito localizzato (almeno inizialmente) alla sede di contatto.
Se lo stimolo scatenante persiste, si ha l’evoluzione verso la forma cronica, con la comparsa di alterazioni della pelle di gravità variabile, dalla secchezza all’ispessimento, fino alla lichenificazione. Nella forma cronica si possono formare anche sottili lesioni lineari della superficie cutanea (le ragadi), che si approfondiscono al di sotto della pelle, in particolare in corrispondenza delle pieghe cutanee. È presente quasi costantemente il prurito.
La comparsa di lesioni arrossate, pruriginose e con vescicole è fortemente indicativa di una dermatite. Le alterazioni si manifestano in corrispondenza dello stimolo irritativo nel caso della DIC, anche in aree distanti rispetto alla sede di contatto nella DAC.
È necessario consultare il medico e aiutarlo nella diagnosi mediante l’indicazione dei possibili fattori scatenanti, per provvedere, se possibile, a rimuovere lo stimolo. Il medico farà quindi un attento esame delle possibili cause, ponendo domande alle quali occorrerà rispondere il più precisamente possibile, cercando di ricordare le cose o le sostanze con cui si è venuti a contatto, magari per la prima volta, o ripetutamente nel tempo.
Se non riesce a individuare tali cause o vuole concretizzare dei sospetti, il medico può prescrivere dei patch test, esami che hanno lo scopo di individuare le sostanze a cui si è allergici; poiché i possibili “colpevoli” sono innumerevoli, abitualmente si parte da una serie standard e, successivamente, a serie più mirate a seconda delle manifestazioni, delle sedi, dell’attività lavorativa e così via.
Qualsiasi trattamento deve prevedere inizialmente la rimozione dell’agente stimolante, qualora sia stato individuato. Nella fase acuta della dermatite possono essere utilizzate garze o bende inumidite con acqua fresca (applicate sulle zone arrossate per circa 30 minuti), paste all’acqua e creme all’ossido di zinco.
La terapia farmacologica si avvale dell’uso di creme a base cortisonica, che riducono l’infiammazione, in associazione agli antistaminici, da assumere per via orale quando il prurito è particolarmente intenso. Nel caso di dermatiti con lesioni estese, può essere indicato l’utilizzo di corticosteroidi anche per via orale, sempre sotto stretto controllo medico.
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