Dermatologia ed estetica
Decubito
Quando un arrossamento è a rischio
Prima di tutto è necessario saper riconoscere gli eritemi (arrossamenti cutanei), che non scompaiono alla pressione esercitata sulla pelle con le dita.
La prima manovra che si può attuare per verificare la presenza di un eventuale danno o se invece si tratta di un innocuo arrossamento è molto semplice e immediata: è sufficiente premere la cute con le dita per pochi secondi e poi rilasciare.
L’arrossamento cutaneo presente nelle situazioni di preulcerazione ha infatti sue peculiarità: può scomparire quando si preme con le dita per pochi secondi e ricomparire subito dopo averle tolte, oppure non scomparire affatto quando si compie quest’operazione di pressione più il rilasciamento. Se si verifica una di queste due condizioni, si è di fronte a una lesione di primo stadio. È necessario fare un’attenta valutazione di tali lesioni, perché inizialmente sembrano macchie innocue, ma poi, con il passare del tempo, cambiano colore da rosso a viola scuro, e questo è il segnale che si sta verificando un danno più profondo.
Le lesioni di secondo stadio sembrano delle sbucciature o delle vesciche piene di liquido.
Le lesioni di terzo stadio hanno un aspetto “a cratere”: sono particolarmente profonde e sembrano bagnate (in termine medico essudanti), ma non determinano un danneggiamento dei muscoli e sono la conseguenza di una pressione profonda.
Il quarto stadio è quello più grave ed è caratterizzato da lesioni molto profonde, che arrivano fino alle ossa e alle articolazioni. Queste sono molto essudanti e maleodoranti e, se non vengono trattate nel modo adeguato o se il soggetto in questione non è in buona salute, possono essere rischiose per la vita.
Il cambiamento di posizione consiste nel modificare l’assetto del corpo su una superficie: ciò può avvenire in modo autonomo o mediante l’aiuto di terze persone (parenti o operatori sanitari). Tale cambiamento deve rispettare la normale fisiologia corporea, ed è bene quindi evitare posizioni non corrette. Le principali posture in cui una persona può trovarsi sono supina, laterale destra e sinistra, prona, seduta o semiseduta.
Al fine di mantenere correttamente il corpo in asse e scaricare la pressione dalle singole parti vengono utilizzati ausili specifici, come per esempio materassi, cuscini, cunei di gommapiuma (poliuretano); in commercio sono disponibili superfici semplici, complesse e molto costose; partendo dai sovramaterassi, si giunge ai materassi a pressione alternata, a quelli a cessione d’aria, fino ai letti fluidizzati, solitamente presenti solo negli ospedali.
Gli spostamenti dei malati nel letto dovrebbero essere effettuati in modo da impedire al corpo di sfregare contro la superficie del letto, attraverso l’utilizzo di teli ad alto scorrimento, tavolette letto/carrozzina e così via.
La posizione seduta è quella più a rischio per la comparsa di decubiti: è quindi importante che il sedile della carrozzella sia dotato di un cuscino per lo scarico della pressione, possibilmente a bolle d’aria, che sia alto almeno 10 cm e adeguatamente gonfiato.
L’allineamento posturale è particolarmente importante: la schiena dovrebbe essere in asse e perpendicolare al pavimento, e si devono appoggiare entrambe le natiche, e non una sola.
Chi ha difficoltà a cambiare posizione in modo autonomo dovrebbe essere aiutato a eseguire piccoli spostamenti ogni 15 minuti; in ogni caso non si dovrebbero superare le due ore nella stessa posizione.
Altro inDermatologia ed estetica