Dermatologia ed estetica
Cosmetici
Detersione
Con il termine detersione si indica quel processo che consente la rimozione dei tre tipi di “impurità” normalmente presenti sulla cute, vale a dire lo sporco idrosolubile derivante dai residui dei cosmetici e dal sudore, lo sporco liposolubile generato da sebo, lipidi superficiali, residui di trattamenti cosmetici e smog, e infine lo sporco insolubile, provocato dalle cellule morte e risultante dal processo fisiologico di desquamazione cutanea. Allo stesso tempo, questo processo previene anche l’instaurarsi di alcune infezioni batteriche o micotiche, riducendo la carica microbica cutanea.
Tale procedura si avvale dell’utilizzo dei cosiddetti detergenti, cioè di prodotti a base di elementi tensioattivi, naturali o sintetici, ed eventualmente di elementi secondari (coadiuvanti, rinforzanti e altri elementi accessori), la cui composizione è stata appositamente studiata per concorrere alla detersione. I detergenti (che verranno trattati in maniera approfondita più avanti nel testo) devono essere in grado di eliminare le varie tipologie di sporco senza però alterare la flora cutanea residente, il livello di acidità cutanea e il mantello idrolipidico di superficie; per questo dovrebbero contenere tutti gli elementi idonei al raggiungimento del delicato equilibrio tra potere detergente e potenziali effetti irritanti. Si può considerare “ideale”, in questo senso, un prodotto con pH compreso tra 5 e 6, in grado di detergere sfruttando le proprie caratteristiche di affinità con la struttura lipidica cutanea.
Esistono 4 meccanismi principali di “detersione”, che agiscono per:
- tensioattività;
- solubilizzazione o affinità;
- assorbimento;
- rimozione meccanica.
La tensioattività utilizza tensioattivi e syndet (i cosiddetti saponi non saponi di sintesi) e permette la rimozione dello sporco liposolubile, idrosolubile e insolubile. Ciò avviene mediante il legame del tensioattivo alla componente lipidica della cute e all’acqua, che determina una riduzione della tensione interfacciale e quindi consente l’ eliminazione delle impurità.
La detersione per solubilizzazione si ottiene usando latti detergenti, tonici e soluzioni acquose, e ha una maggior efficacia sullo sporco liposolubile, rimuovendo i residui lipoaffini mediante l’inglobamento in micelle (aggregati di molecole nella loro fase colloidale). Anche i detergenti per assorbimento, come le maschere siccative, rimuovono residui liposolubili usando polveri di natura organica.
Infine, la rimozione meccanica, che utilizza maschere a strappo viniliche e agenti abrasivi come gli scrubs, permette principalmente la rimozione dello sporco solido. Per ottenere una corretta detersione è fondamentale utilizzare prodotti detergenti specifici, e allo stesso tempo seguire particolari accorgimenti: per esempio bagnare la pelle con abbondante acqua, utilizzare la quantità di detergente strettamente necessaria e avere cura di risciacquare la cute per asportare, oltre allo sporco emulsionato, anche le tracce del detergente; è bene inoltre evitare di utilizzare acqua a temperature troppo elevate (mai sopra i 40 °C), poiché l’acqua troppo calda rilassa la cute e i tessuti e, infine, ustiona. Nella scelta del detergente si deve sempre tenere conto dell’età del soggetto, prestando particolare attenzione all’età pediatrica, alla gravidanza, alle pelli “mature” e alle esigenze proprie di ciascun tipo di cute (pelle seborroica, secca, sensibile, acneica ecc.).
Infine, va ricordato che una detersione inappropriata o troppo aggressiva può causare la rimozione del film idrolipidico di superficie, facilitando così l’instaurarsi di alcuni processi patologici.
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