Alimentazione
Diete: famose e stravaganti
Composizione corporea
Un altro concetto importante riguarda la qualità del peso perduto: il nostro corpo è fatto in gran parte di acqua, poi c’è la cosiddetta massa magra (muscoli, connettivo, organi, ossa) e infine la parte grassa, che è normale e necessaria fino a una certa percentuale e diventa dannosa se in eccesso.
Quando riduciamo il cibo non perdiamo solo grasso ma anche acqua legata ai depositi di glicogeno e tessuti magri. Perdere massa magra è nocivo perché riduce il nostro fabbisogno a riposo, cioè quello che consumiamo anche se siamo inattivi. Questo fenomeno entro certi limiti è inevitabile, perché è logico che un individuo riduca il proprio fabbisogno energetico basale se scende di peso in maniera importante; basti pensare allo sforzo che devono fare i muscoli degli arti inferiori per spostare il corpo (le persone in sovrappeso cronico hanno sempre una muscolatura degli arti inferiori ben sviluppata e possono manifestare un’agilità insospettata se si mantengono attivi). Riducendo il peso, i muscoli vengono meno sollecitati e quindi l’ipertrofia compensatoria si riduce come può ridursi il diametro di una gamba dopo un mese di immobilità forzata per frattura.
Se però nel nostro tentativo di perdere peso diventiamo meno attivi, perché affamati o freddolosi o, peggio, facciamo mancare al nostro corpo i mattoni fondamentali per la costruzione delle proteine, ecco che il fenomeno del catabolismo proteico diventa ancora più importante perché distruggiamo proteine, specie dei muscoli, per procurarci i mattoni per le altre proteine assolutamente necessarie per la vita. La perdita di massa magra è tale che all’interruzione del “regime” (perché tutti prima o poi smettono di stare in un “regime”) scopriamo che, mangiando più o meno come mangiavamo prima della dieta, invece di rimanere stabili ingrassiamo ancora più velocemente e questo genera delusione e frustrazione. Pensiamo che sia stato tutto inutile e che il nostro corpo è diverso da quello degli altri che possono mangiare di tutto e non ingrassano. Prima di riavvicinarci a un’altra dieta passerà quindi molto tempo e aspetteremo di aver superato il peso della volta precedente. È il cosiddetto fenomeno dello yo-yo, cioè ogni perdita di peso rapida è seguita da un rimbalzo del peso superiore al precedente. Non ci sarebbe niente di male se il chilo accumulato a Natale svanisse entro Pasqua, ma il fatto è che il più delle volte ce lo trasciniamo fino al Natale successivo, dove ne aggiungiamo almeno un altro. E così di Natale in Natale, di vacanza in vacanza, i chili di troppo diventano inevitabilmente un fardello insopportabile.
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