Prematuro
Bambino nato prima del termine (prima della trentasettesima settimana di amenorrea, ovvero entro l’ottavo mese).
Descrizione
L’aspetto dei prematuri è diverso da quello dei bambini nati a termine: la statura è più bassa, il peso inferiore (variabile a seconda della durata della gestazione), la pelle molto sottile, rossa e ricoperta da una sottile peluria (lanugine) che non ha avuto il tempo di cadere nelle ultime settimane di gravidanza. La cartilagine delle orecchie è molle e gli arti sono gracili. Il polso e la respirazione sono più rapidi, la gabbia toracica è stretta e il pianto debole, a volte assente. I grandi prematuri presentano un’immaturità generale degli organi e delle relative funzioni, che può metterne a rischio la vita o lo sviluppo. L’immaturità del sistema nervoso, associata a quella dei polmoni, può causare disturbi respiratori, in particolare l’arresto momentaneo della respirazione (apnea), e comportare un’insufficiente ossigenazione del sangue e dei tessuti (cianosi). L’immaturità dei polmoni determina il rischio di insorgenza della malattia delle membrane ialine, caratterizzata dalla difficoltà dei polmoni a espandersi al momento dell’inspirazione. La fragilità dei vasi accresce il rischio di emorragie cerebromeningee, mentre l’immaturità cardiovascolare può causare un soffio cardiaco per persistenza del dotto arterioso che collega l’arteria polmonare all’aorta durante la vita intrauterina. L’immaturità digestiva rende difficile il riflesso di suzione-deglutizione: il bambino può non essere in grado di nutrirsi. L’immaturità del fegato provoca un ittero più pronunciato rispetto a quanto avviene per i neonati a termine. Lo sviluppo non ancora completo del sistema immunitario rende i prematuri più vulnerabili a varie infezioni. Infine, l’assenza di riserve energetiche, dovuta all’incompleta gestazione, può determinare diminuzione della temperatura corporea, ipoglicemia o ipocalcemia.
Trattamento
Considerati la fragilità dei prematuri e i rischi che corrono alla nascita e nei primi mesi di vita, le cure devono essere poste in atto sin dai primi minuti, preparando tutto ciò che potrebbe occorrere già in sala parto: incubatrice, strumentazioni per la rianimazione respiratoria, presenza di un pediatra o un’ostetrica. I prematuri sono talvolta tenuti in incubatrice a temperatura e ossigenazione costanti. Le cure sono praticate in rigorose condizioni di asepsi, anche tramite oblò attrezzati nell’incubatrice. L’alimentazione avviene mediante una sonda gastrica, in modo discontinuo (ogni 3 ore) o, in caso di ipoglicemia o peso insufficiente, somministrando continuativamente latte materno arricchito di proteine e calcio oppure latte artificiale per prematuri, adattato alle loro possibilità digestive. È necessario integrare la dieta con vitamina E, C, D e acido folico. Se alla nascita è stato rianimato o se è presente il minimo segno di distress respiratorio, il prematuro viene nutrito mediante perfusione endovenosa. In presenza di ittero può essere praticata la fototerapia (esposizione del neonato a luce blu). Infine, in caso di prematurità inspiegata o al minimo segno di infezione occorre eseguire un check-up infettivologico. Se subentra un’infezione viene prescritto un trattamento antibiotico. Talvolta i grandi prematuri (nati entro la trentaduesima settimana di amenorrea) devono essere curati in un’unità di neonatologia specializzata, che assicura cure intensive come assistenza respiratoria (ossigenoterapia), nutrizione per via endovenosa e osservazione neurologica intensiva (ecografia del cranio, elettroencefalografia). Il tasso sanguigno di ossigeno viene tenuto sotto controllo per evitare qualsiasi rischio di lesione della retina (retinopatia).
Osservazione
L’osservazione costante dei bambini prematuri è garantita dal monitoraggio delle funzioni cardiache e respiratorie. Speciali apparecchi provvisti di un segnale di allarme controllano lo stato respiratorio, la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. L’osservazione consiste inoltre nella misurazione della temperatura e nell’analisi delle feci e dei residui gastrici (quantità di latte che resta nello stomaco). Questi esami sono ripetuti una o due volte al giorno. Anche i dosaggi sanguigni di glicemia e calcemia, la formula sanguigna e la bilirubina sono controllati regolarmente. A questi mezzi tecnici si aggiunge la preoccupazione permanente di avvicinare i genitori al bambino, creando un rapporto tra loro, per non compromettere lo sviluppo armonioso della personalità del piccolo. I prematuri restano in ospedale finché non raggiungono un peso considerato sufficiente (intorno ai 2,3 kg).
Prognosi
Il futuro immediato dei prematuri dipende dall’età gestazionale, dal peso alla nascita e dalla causa di prematurità. Oltre le 32 settimane di amenorrea, la mortalità è piuttosto bassa e le sequele, in particolare quelle neurologiche, sono rare. La sopravvivenza di un bambino di meno di 28 settimane con un peso inferiore a 1000 g non è più eccezionale, ma le ripercussioni neurologiche e psicomotorie sono più frequenti. Per alcuni mesi i prematuri mantengono un peso inferiore rispetto a quello dei bambini nati a termine, e lo sviluppo psicomotorio appare lievemente ritardato. Intorno ai 2 anni questo ritardo risulta spesso completamente recuperato.
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