Calcemia
Tasso di calcio contenuto nel sangue. Molto stabile (intorno alle 2,5 mmol/l o 97 mg/dL), è il risultato di un equilibrio permanente tra l’assorbimento intestinale di calcio, la sua fissazione nelle ossa (o, al contrario, la sua liberazione) e l’eliminazione per via urinaria. Sulla base di questi tre meccanismi, vitamina D, calcitonina (ormone secreto dalla tiroide) e paratormone (ormone secreto dalle paratiroidi) permettono la regolazione della calcemia. L’ipocalcemia (diminuzione del calcio ematico) provoca disturbi nervosi e muscolari (formicolii, tetano con contratture di mani e piedi); a lungo termine si può osservare demineralizzazione ossea. Un’ipercalcemia (aumento del calcio ematico) importante è spesso più grave a breve termine, poiché comporta il rischio di coma e arresto cardiaco.
Cerca in Medicina A-Z