Apnea
Arresto della respirazione, di durata variabile, in assenza di arresto cardiaco. L’apnea può essere temporanea (da alcuni secondi a 1-2 minuti) o durare più a lungo, mettendo in pericolo la vita del soggetto a causa del rischio di lesioni irreversibili del cervello: in tal caso è definita arresto respiratorio. Può inoltre essere volontaria (immersione in acqua, esplorazione della funzionalità respiratoria).
Nei neonati, in particolare se prematuri, apnee brevi (5-15 secondi) sono frequenti e generalmente non gravi; se prolungate (15-20 secondi), sono patologiche e devono essere segnalate tempestivamente al pediatra.
Negli adulti, un’apnea prolungata può verificarsi in caso di lesione cerebrale dovuta a ictus, ischemia transitoria (breve interruzione della circolazione sanguigna in un vaso cerebrale) o trauma cranico. Può anche insorgere in seguito all’assunzione di sostanze chimiche (in particolare anestetici). Se la respirazione non riprende spontaneamente, è necessario praticare d’urgenza una respirazione assistita.
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