Idrocefalo
Aumento della quantità di liquor cerebrospinale, che provoca una dilatazione delle cavità dell’encefalo.
Tipi di idrocefalo
L’idrocefalo è quasi sempre interno e provoca un aumento di volume dei ventricoli (le cavità situate nella profondità dell’encefalo). Ne esiste anche una forma esterna, nel lattante, che dilata lo spazio subaracnoideo situato tra i foglietti meningei che separano l’encefalo dal cranio. È generalmente originato da un ostacolo, spesso un tumore, che impedisce al liquor dei ventricoli di defluire normalmente e di riversarsi nelle meningi (idrocefalo non comunicante). Più raramente, l’idrocefalo è dovuto a un’ipersecrezione dei ventricoli o a un difetto del riassorbimento da parte delle meningi (idrocefalo comunicante).
L’idrocefalo si differenzia a seconda della fase di sviluppo o dell’età del soggetto.
Periodo prenatale L’idrocefalo è associato ad altri elementi patologici: malformazioni, anomalie cromosomiche o infezioni (toxoplasmosi). L’ecografia permette di individuarlo sin dalla sedicesima settimana di gravidanza. La conferma della diagnosi si ottiene tra la ventesima e la ventiduesima settimana.
Neonato L’idrocefalo è dovuto a un’anomalia nella formazione dell’embrione, a un’emorragia cerebromeningea o a una meningite neonatale. La macrocefalia (aumento del volume della testa) e la bombatura della fontanella che ne consegue consentono di formulare una diagnosi immediata.
Lattante L’idrocefalo può essere dovuto a un’infezione, per esempio una meningite (causata da Haemophilusinfluenzae o da pneumococco), a una malformazione, a un tumore o a un’emorragia. Una crescita troppo rapida del perimetro del cranio (normalmente di 1 cm al mese nel corso del primo anno di vita) consente di individuarlo. La diagnosi è certa se la fontanella assume un aspetto bombato, la pelle del cranio diviene tesa e lucida ed è percorsa da vene dilatate e se le suture tra le ossa craniche appaiono disgiunte e palpabili. Gli occhi sono socchiusi (inclinati verso il basso; è visibile soltanto la parte superiore dell’iride). Il lattante rifiuta di alimentarsi, presenta disturbi del comportamento e ipotonia (rilassamento muscolare) degli arti. Le tecniche di imaging (ecografia, TC, risonanza magnetica) permettono di confermare la diagnosi e aiutano a ricercare la causa della patologia.
L’idrocefalo esterno del lattante rappresenta un caso a parte. Di evoluzione benigna, generalmente non minaccia lo sviluppo psicomotorio del bambino e non necessita di trattamento.
Tra i 2 e i 15 anni L’idrocefalo è spesso dovuto a un tumore. L’ipertensione intracranica (aumento della pressione all’interno dell’encefalo) permette di formulare la diagnosi. La condizione si manifesta con cefalea e vomito.
Adulto La causa dell’idrocefalo può essere tumorale, emorragica o traumatica, e l’ipertensione intracranica ne costituisce anche in questo caso la complicanza.
Oltre i 60 anni Si verifica una forma particolare di idrocefalo, di causa sconosciuta, ovvero l’idrocefalo con pressione normale. Si manifesta con disturbi della deambulazione, problemi intellettivi e incontinenza degli sfinteri.
Trattamento
Il primo trattamento, in caso di urgenza, riguarda i sintomi e consiste in una derivazione ventricolare chirurgica: un catetere pone in comunicazione i ventricoli cerebrali con il torace o l’addome, consentendo così al liquido di defluire verso regioni del corpo dove verrà riassorbito. Il trattamento della causa, se possibile, viene effettuato in un secondo tempo (e consiste per esempio nell’asportazione di un tumore).
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