Ipertensione intracranica
Anomalo aumento della pressione nel cranio, all’interno dell’encefalo.
Cause
A scatenare l’ipertensione intracranica possono essere un edema cerebrale (infiltrazione diffusa di liquido proveniente dal plasma sanguigno), un’ipertensione arteriosa grave, una crisi di eclampsia (convulsioni associate a ipertensione arteriosa) durante la gravidanza, un’ischemia (rallentamento della circolazione sanguigna), un ematoma cerebrale, un’encefalite erpetica (infezione dell’encefalo dovuta a un herpesvirus) o un tumore.
Esiste una forma particolare di ipertensione intracranica, detta benigna o idiopatica, che colpisce di preferenza le donne giovani e in sovrappeso e la cui causa è ignota.
Sintomi e segni
I segni caratteristici principali sono cefalea e vomito.
Le cefalee sono inizialmente intermittenti: insorgono al mattino o provocano il risveglio del paziente nella seconda parte della notte. Il vomito, di norma associato a cefalea ma talvolta anche isolato, si scatena con facilità. L’esame del fondo dell’occhio (studio della retina attraverso la pupilla) evidenzia edema (gonfiore) della papilla ottica (piccola macchia corrispondente all’origine del nervo ottico).
Evoluzione
A poco a poco si manifestano alterazioni dello stato di coscienza (sonnolenza e coma), oltre a brevi periodi di eclissi visiva, eventualmente associati a una diminuzione della capacità visiva e a un’alterazione del campo visivo.
Trattamento
Se possibile, è indirizzato alla causa (farmaci, ablazione di un tumore). Per il trattamento dell’edema cerebrale sono indicati corticosteroidi e mannitolo.
L’ipertensione intracranica benigna si combatte con cicli di punture lombari, che sono invece controindicate negli altri casi. L’assunzione di alcuni farmaci per molti mesi o per anni, associata a una dieta dimagrante, può portare alla guarigione definitiva. In rari casi è anche possibile ricorrere a una derivazione permanente (drenaggio con cateterismo) del liquor cerebrospinale.
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