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Mielolesi e sessualità
Le lesioni della colonna vertebrale (mielolesioni) conducono a una disabilità corrispondente al livello in cui è avvenuto il danno: lesioni a livello del collo determinano tetraplegia (quattro arti) mentre lesioni a livelli più bassi causano paraplegia (gambe e bacino).
Il trauma del midollo spinale causa l’interruzione del segnale nervoso che parte dal cervello e si propaga in periferia e viceversa. Chiaramente, anche la sfera sessuale può essere interessata e i risvolti psicologici sono enormi, in particolare per la persona che è costretta in carrozzina. Le persone con lesione spinale, oltre al danno fisico, devono affrontare anche profondi disagi psicologici.
I principali problemi della sfera sessuale che si possono riscontrare dopo una lesione del midollo spinale si manifestano in maniera differente negli uomini e nelle donne.
Nei maschi, i disturbi sono a carico dell’erezione e dell’eiaculazione, nella donna invece la possibilità di avere rapporti non viene modificata e anche la procreazione non è compromessa. La mancanza della sensibilità orgasmica accomuna invece entrambi i sessi.
Per l’uomo l’incapacità di ottenere un’erezione determina l’impossibilità di procedere alla penetrazione; anche l’eiaculazione può essere compromessa, quindi la fuoriuscita del liquido seminale risulta assente o alterata. Comunque, è bene ricordare che non tutte le lesioni spinali determinano inevitabilmente questi problemi.
In base alla lesione si potranno avere erezioni di natura riflessa o psicogena.
Le prime sono determinate dalla stimolazione manuale del pene e in particolare del glande, mentre le seconde sono determinate da stimolazioni varie, per lo più da immagini dal contenuto erotico. Perché questi tipi di stimoli possano produrre il risultato sperato, è necessaria l’integrità di almeno una parte della colonna (plesso sacrale o toracolombare); in caso di distruzione di questi due centri vi sarà l’impossibilità completa di ottenere l’erezione.
Questo sconvolgimento dell’eros rappresenta un aspetto molto delicato nella vita di coppia; il supporto psicologico è spesso necessario così come la comprensione da parte del partner. La possibilità di riprendere l’attività sessuale nel maschio è condizionata da molti fattori, quali il tempo trascorso dal trauma e le condizioni di salute generali.
Oltre alle erezioni riflesse o psicogene, quasi sempre insufficienti per riuscire ad avere un rapporto completo, esistono alcuni sistemi di natura farmacologica in grado di determinare l’erezione, consentendo di completare l’atto sessuale.
Le principali sostanze impiegate per la cura dell’impotenza sono i farmaci vasoattivi, somministrati direttamente nel pene, e i farmaci da assumere per bocca detti inibitori della fosfodiesterasi, più comunemente conosciuti con i nomi di Viagra®, Cialis®, Levitra®, il cui utilizzo deve essere deciso dal medico curante.
La prima tecnica viene anche chiamata farmacoinfusione intracavernosa (FIC) e consiste nella somministrazione di farmaci nella porzione laterale del pene (corpi cavernosi) tramite iniezione per mezzo di una siringa dotata di aghi molto sottili. La sostanza utilizzata con maggior successo è la prostaglandina E1 (PGE1), che deve essere dosata attentamente per evitare erezioni troppo prolungate. L’iniezione può causare qualche problema di accettazione da parte del soggetto e della partner; inoltre è fondamentale che la persona apprenda la tecnica di somministrazione dal medico o dall’infermiere prima di agire in autonomia. Il farmaco viene prodotto in siringhe preriempite già pronte all’uso, con possibilità di dosare perfettamente la sostanza. In linea generale l’erezione si ottiene 5-20 minuti dopo l’iniezione e si possono effettuare 3 iniezioni alla settimana. In questo capitolo si forniranno le informazioni necessarie per guidare all’uso dei farmaci da somministrare per via intracavernosa, mentre i prodotti da assumere per bocca sono citati solo per completezza. La somministrazione del farmaco (Caverjet®) avviene come descritto di seguito.
- Dopo aver lavato le mani con acqua e sapone prelevare la siringa e disporre l’ago sulla punta.
- Mantenere la siringa con la punta rivolta verso l’alto e ruotare il pistone fino a quando non si unisce il liquido con la polvere.
- Mescolare delicatamente fino a ottenere un liquido limpido.
- La penna rende possibile il controllo del dosaggio.
- Preparare la quantità prescritta dal medico.
- Prima di somministrare il farmaco sedersi comodamente o sdraiarsi.
- Disinfettare la zona con soluzione a base di alcol e lasciare asciugare.
- Afferrare la punta del pene tra il pollice e il primo dito e stirarla da una parte.
- Prima di pungere la cute controllare che non vi siano vene visibili a occhio nudo e non praticare l’iniezione nelle loro vicinanze.
- Tenere fermo il pene contro la coscia in modo che non si muova durante l’iniezione.
- Inserire l’ago nella porzione del pene e iniettare il contenuto.
- Dopo aver estratto l’ago tenere premuto per circa 5 minuti fino a quando non vi sia più fuoriuscita di sangue.
- Eliminare il dispositivo in un contenitore appropriato (rigido).
Alcune considerazioni sulla farmacoinfusione intracavernosa
- Questa terapia deve essere consigliata dal medico e la sua somministrazione deve avvenire sotto guida esperta, almeno le prime volte, quindi è bene evitare di fare da soli.
- Il Caverjet® può determinare erezioni prolungate: nel caso tale fenomeno non si attenuasse dopo 4 ore è opportuno consultare il medico.
- Qualora si verificassero fenomeni di arrossamento, formazione di noduli e/o gonfiore è necessario rivolgersi al medico.
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