Sterilità -Cause
Qualsiasi elemento intervenga negativamente su uno o più dei fattori che sostengono la fertilità di coppia determina una riduzione o una perdità completa della possibilità di concepire un figlio. Le cause maschili di sterilità o infertilità (responsabili complessivamente di un terzo circa dei casi) sono rappresentate dalla mancanza o dall’insufficiente produzione di spermatozoi (azoospermia o oligospermia) e dalla mancata eiaculazione con spermatozoi potenzialmente fecondanti (aneiaculazione); tra le cause femminili (un terzo dei casi) rientrano invece l’occlusione bilaterale delle tube, la mancanza di ovulazione (anovularietà) per problemi funzionali dell’ovaio, nonché le malformazioni uterine.
Questi fattori possono causare sterilità di coppia, da soli o associati, mentre in una piccola percentuale di casi le cause che originano una condizione di sterilità non sono note.
L’età rappresenta un fattore molto importante, soprattutto nelle donne, poiché con l’avanzare dell’età la possibilità di concepire e di portare a termine la gravidanza diminuisce, mentre aumenta il rischio di complicanze.
Le donne di età superiore ai 35 anni hanno infine un tempo a disposizione inferiore rispetto alle donne più giovani per risolvere i problemi di sterilità prima di incorrere nella menopausa.
Cause maschili di infertilità Per essere fertile, un uomo deve poter immettere in vagina una quantità sufficiente di sperma contenente spermatozoi vitali e mobili, in grado di fecondare la cellula uovo femminile, ma sono svariate le condizioni che interferiscono con questo processo fisiologico rendendo meno fertile l’uomo. Le condizioni che aumentano la temperatura dei testicoli (dove vengono prodotti gli spermatozoi) possono ridurre il numero e la vitalità degli spermatozoi: tali condizioni comprendono l’esposizione a calore eccessivo (per esempio per motivi di lavoro), la presenza di un testicolo ritenuto in addome (criptorchidismo) già presente alla nascita o la presenza di vene varicose vicino ai testicoli (varicocele).
Possono abolire o ridurre il numero di spermatozoi anche alcune patologie ormonali che comportano un’eccessiva produzione di prolattina oppure una carenza di ormone tiroideo o di testosterone. Tra le altre condizioni negative in questo senso vi sono l’eccesso di alcol, l’abuso di stupefacenti, l’utilizzo di alcuni farmaci (antidepressivi, antitumorali, oppiacei, antipertensivi, antimalarici, antibiotici, antifungini ecc.).
Può capitare, infine, che il testicolo produca normalmente gli spermatozoi, ma nel processo di fuoriuscita al culmine dell’atto sessuale (eiaculazione) essi prendano una direzione anomala (eiaculazione retrograda) finendo quindi in vescica e non nel pene, condizione che si verifica con maggior frequenza negli uomini affetti da diabete o sottoposti a interventi chirurgici alla prostata.
Cause femminili di infertilità I principali fattori che nella donna condizionano negativamente la fertilità e la possibilità di concepire sono 3: problemi di ovulazione, di integrità dell’apparato genitale (tube e utero) e del muco cervicale.
I problemi di ovulazione sono frequenti, determinano il mancato o l’irregolare rilascio dalle ovaie delle cellule uovo e sono dovuti ad anomalie del sistema di controllo ormonale a loro volta determinate da disturbi a carico di ipotalamo, ipofisi, ghiandole surrenali, tiroide o agli organi genitali stessi. Possono inoltre essere in causa varie malattie, tra cui la sindrome dell’ovaio policistico, l’endometriosi, malattie della tiroide e delle ghiandole surrenali, il diabete, l’eccessiva attività sportiva, la perdita di peso, l’obesità e lo stress psicologico. Infine, condizione assai frequente nel determinare una disfunzione ovulatoria è l’irregolarità o l’assenza delle mestruazioni.
Un secondo fattore fondamentale per la capacità riproduttiva femminile è rappresentato dall’integrità dell’apparato genitale femminile. Molto importante è la pervietà delle tube, poiché esse permettono l’entrata in utero dell’ovulo: se le tube risultano ostruite (per cause funzionali o strutturali) si determina ovviamente un’impossibilità alla fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo, con conseguente sterilità. Le cause di ostruzione tubarica comprendono alcune infezioni (come la malattia infiammatoria pelvica), l’endometriosi, una peritonite (provocata per esempio da una grave appendicite acuta con perforazione) e gli interventi chirurgici pelvici. L’integrità dell’apparato genitale femminile può inoltre essere minata da problemi a carico dell’utero quali anomalie congenite dello stesso e della mucosa uterina (endometrio), fibromi, aderenze e interventi chirurgici endouterini (raschiamenti multipli).
Terzo e ultimo fattore che condiziona la fertilità femminile è rappresentato dal muco cervicale, normalmente presente nel collo dell’utero (la cervice uterina), sottilissimo passaggio situato tra la porzione inferiore dell’utero e la vagina. Nella fase che precede l’ovulazione, questo canale è chiuso e il muco è impermeabile al passaggio degli spermatozoi. Invece, appena prima dell’ovulazione, il muco diviene elastico e filamentoso, per effetto ormonale (aumento degli estrogeni) mentre il canale cervicale tende lievemente ad aprirsi. Queste importanti modifiche, che precedono e accompagnano l’ovulazione, sono fondamentali per favorire il passaggio degli spermatozoi eiaculati in vagina verso la cavità uterina. Se il muco non si modifica durante l’ovulazione e il canale cervicale non si dilata, il passaggio degli spermatozoi è pressoché impossibile e così l’eventuale fecondazione dell’ovulo.
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