Ritardo di crescita intrauterina
Ritardo di crescita del feto durante la gestazione, che dà luogo a un peso alla nascita inferiore al 10null percentile (entità statistica corrispondente alla divisione della popolazione in 100 gruppi, formati da un numero equivalente di persone) di una curva di riferimento, ossia inferiore ai 2,5 kg per un neonato a termine.
Il 10% dei neonati è colpito da ritardo di crescita intrauterina, che va distinto in forme moderate e severe in base al dato ponderale. Inoltre, il deficit può essere armonico o disarmonico, a seconda che si accompagni o meno ad altre forme di ritardo (altezza, circonferenza cranica).
Ritardo di crescita moderato Si segnala con un peso alla nascita collocabile tra il 3null e il 10null percentile della curva di riferimento, ossia tra i 2 e i 2,5 kg nel neonato a termine.
Ritardo di crescita severo Si osserva quando il peso alla nascita è inferiore al 3null percentile o inferiore ai 2 kg nel neonato a termine.
Ritardo di crescita disarmonicoSi manifesta con un basso peso, ma un’altezza e una circonferenza cranica normali. Il bambino è lungo e magro, privo di tessuto adiposo sottocutaneo; la testa è grossa rispetto al resto del corpo. Simile ritardo in genere ha una causa alimentare e non si manifesta prima della ventottesima settimana di gestazione.
Ritardo di crescita armonicoRiguarda tutti i parametri (peso, altezza, circonferenza cranica) e abitualmente si instaura prima della forma disarmonica.
Cause
Le cause principali, quando è possibile individuarle, sono legate all’ambiente in cui il feto si sviluppa. Può trattarsi di fattori dipendenti dalla madre: dimagrimento, regime alimentare non equilibrato (in particolare, scarso apporto calorico), tabagismo, alcolismo, assunzione di droghe “pesanti” (cocaina, eroina), anomalie ginecologiche, malattie insorte durante la gravidanza (ipertensione arteriosa, preeclampsia). Può trattarsi anche di una patologia dell’ovulo (anomalia placentare) o del cordone ombelicale (in caso di gravidanza multipla). Altre cause sono legate al feto: predisposizione familiare o etnica, anomalia cromosomica, nanismo, malformazione, infezione embrionaria o fetale (Cytomegalovirus, rosolia, toxoplasmosi).
Diagnosi
Viene formulata alla nascita, ma grazie all’ecografia può essere posta più precocemente. Le misurazioni che permettono di monitorare lo sviluppo armonico del feto sono il diametro addominale, la lunghezza del femore e il diametro biparietale. In tutti i casi in cui si individua un ritardo di crescita intrauterino, è necessario cercarne la causa ed eventualmente proporre alla madre un trattamento adeguato.
Rischi e presa in carico
L’assenza di riserve, comune a tutti i bambini con ritardo di crescita intrauterino, è fonte di diverse complicanze: ipotermia, ipoglicemia (diminuzione dei livelli ematici di glucosio, necessario per il fabbisogno energetico del cervello), ipocalcemia (diminuzione dei livelli ematici di calcio, indispensabile per la formazione delle ossa). Alcuni rischi sono più specifici delle forme di ritardo dovute a una cattiva ossigenazione sanguigna o fetale. I neonati a termine che presentano moderato ritardo di crescita intrauterina e che non hanno subito una sofferenza fetale acuta possono rimanere accanto alla madre, nel reparto di maternità. Il neonato viene talvolta posto in incubatrice per qualche ora o alcuni giorni, per essere riscaldato e alimentato in modo precoce, al fine di prevenire o trattare un’ipoglicemia, con controlli regolari dei livelli di glucosio. I bambini che soffrono di grave ritardo di crescita intrauterina e quelli nati prima del termine o portatori di un’anomalia vengono trasferiti nei reparti di neonatologia, dove sono sottoposti a cure intensive.
Prognosi
In linea generale, i tassi di mortalità e morbilità (sequele) sono più alti nei bambini che presentano un ritardo di crescita intrauterina che in quelli di peso normale nati al termine dello stesso numero di settimane di gestazione. La prognosi dipende dal tipo e dalla causa del ritardo, da una eventuale prematurità e, soprattutto, dalla presenza o meno di sofferenza fetale acuta. I ritardi di crescita disarmonici, in assenza di sofferenza fetale acuta e di importante prematurità, hanno una prognosi favorevole: il neonato in genere recupera il ritardo di peso. Per contro, i ritardi di crescita armonici hanno una prognosi molto più riservata, soprattutto per quanto riguarda la qualità dell’ulteriore sviluppo intellettivo.
Cerca in Medicina A-Z