Cocaina
Alcaloide naturale o sintetico, a effetto stupefacente, utilizzato in medicina come anestetico locale. Un tempo estratta dalle foglie di coca, la cocaina si ottiene oggi per sintesi parziale a partire dall’ecgonina.
Indicazioni
Allo stato naturale, la cocaina viene utilizzata ormai solo sotto forma di soluzione oleosa (collirio al 2%) e di pomata in associazione con l’atropina. Il cloridrato di cocaina, sostanza sintetica, è un efficace anestetico locale e un potente vasocostrittore.
Effetti indesiderati
In caso di sovradosaggio, la cocaina può produrre angoscia, pallore, allucinazioni e convulsioni, nausea e vomito, midriasi (dilatazione della pupilla), febbre, depressione respiratoria e insufficienza circolatoria. Un’iniezione di 0,02 g può portare alla morte, ma in generale la dose mortale supera il grammo.
Intossicazione
Un uso prolungato di cocaina (per inalazione o per iniezione) porta a tossicomania, che provoca un’eccitazione dei centri cerebrali psichici e sensoriali e una diminuzione della sensazione di fatica. Inalazioni regolari possono inoltre causare lesioni del setto nasale, e forti dosi ingenerano talvolta un comportamento psicotico. L’overdose può provocare convulsioni, coma e collasso, che talvolta portano alla morte per arresto cardiaco. Il crack è una forma purificata di cocaina i cui effetti sono più rapidi, più intensi e meno prolungati. Le sue conseguenze sull’attività cardiaca possono essere mortali.
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