Tabagismo
Intossicazione da tabacco, consumato soprattutto sotto forma di sigarette e sigari, ma anche fiutato, masticato e fumato nella pipa. Il fumo di tabacco contiene nicotina (alcaloide tossico per l’apparato cardiovascolare, la cui assunzione provoca dipendenza) e altre sostanze nocive per la salute, derivate in particolare dalla combustione del tabacco stesso, della carta e degli additivi della sigaretta. Le più dannose sono i catrami cancerogeni e il monossido di carbonio.
Almeno un terzo dei tumori e l’80% delle broncopneumopatie ostruttive croniche che portano a insufficienza respiratoria cronica sono legati al consumo di tabacco. In associazione con gli altri fattori di rischio, questa sostanza è responsabile delle malattie cardiovascolari. Si stima che provochi la morte, nei Paesi industrializzati, di 3 milioni di persone l’anno, la metà delle quali ha meno di 65 anni. La percentuale dei forti fumatori negli ultimi anni è progressivamente aumentata. Si è riscontrato che se in genere i “piccoli fumatori” riescono a smettere senza difficoltà, spesso i “forti fumatori” fanno periodici tentativi di rinunciare al tabacco, ma dopo un certo periodo ricominciano a consumarlo.
Patologie
Affezioni respiratorieTra quelle tipiche dei fumatori vi è la bronchite cronica, che può evolvere in enfisema e in insufficienza respiratoria cronica.
Tumori legati al fumoSono rappresentati soprattutto dal cancro del polmone, che può svilupparsi dopo alcune decine di anni di consumo di tabacco. Il rischio di cancro del polmone è tanto più alto quanto più il consumo di tabacco è intenso, ma la durata in anni dell’utilizzo continuativo è un fattore più importante rispetto alla quantità giornaliera: quanto più precocemente si comincia a fumare, tanto maggiore è il rischio che si sviluppi il tumore del polmone. La credenza diffusa che un fumatore occasionale non corra alcun rischio è sbagliata: non esiste una soglia al di sotto della quale il rischio di essere colpiti da un tumore al polmone è nullo. Il tabagismo può inoltre portare a tumori del cavo orale (tipici dei fumatori di pipa e dei masticatori di tabacco), del rinofaringe, della laringe e dell’esofago. Infine, si è dimostrato associato ad altri tipi di neoplasie (cancro del collo dell’utero, cancro della vescica).
Malattie cardiovascolariSono causate dalla nicotina e dal monossido di carbonio, che compromettono l’ossigenazione dei tessuti, aumentando le probabilità che si sviluppino patologie a carico delle coronarie (angina, infarto del miocardio), aterosclerosi dell’aorta (aneurisma) e arterite agli arti inferiori. Il rischio cardiaco aumenta se il tabagismo è associato ad altri fattori di rischio vascolare quali ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia o contraccettivi orali (pillola). I diabetici sono più soggetti a sviluppare un’arterite. Se colpisce il cervello, la sclerosi vascolare prodotta dal tabagismo può provocare un ictus.
Altre patologie legate al consumo di tabaccoComprendono l’ulcera duodenale, l’ulcera gastrica, la malattia di Crohn, l’osteoporosi e le ernie (dovute alla tosse del fumatore). Occorre inoltre sottolineare che il peso corporeo dei fumatori è inferiore a quello dei non fumatori e che la ripartizione dei grassi è diversa nei due casi.
Disintossicazione dal tabacco
L’interruzione del consumo di tabacco diminuisce i rischi di insorgenza delle malattie legate al tabagismo. Vi sono vari metodi che possono aiutare chi vuole smettere di fumare. Alcuni, che si basano sull’assunzione di sostanze sostitutive del tabacco (gomme e “cerotti” alla nicotina, somministrabili solo su prescrizione medica), permettono ai forti fumatori di disintossicarsi senza risentire degli effetti collaterali derivanti dalla mancanza di nicotina. All’inizio può essere necessario assumere antidepressivi (bupropione). La disintossicazione può essere accompagnata da un aumento di peso, dovuto da un lato a una sorta di compensazione psicologica, dall’altro a un fenomeno fisico che fa seguito all’interruzione dell’apporto di nicotina (poiché questa diminuisce lo spessore e le secrezioni della mucosa gastrica, l’appetito di un ex fumatore tende effettivamente ad aumentare) e va affrontato con una dieta opportuna.
Fumo passivo
Riguarda i non fumatori che vivono o lavorano accanto a uno o più fumatori. Così, i bambini esposti al fumo dei genitori possono andare soggetti a malattie respiratorie (rinofaringiti, bronchiti, asma, angina), oltre che a congiuntiviti e otiti. Nell’adulto il fumo passivo accresce il rischio di tumore al polmone e di malattie cardiovascolari. Si è stimato che il numero delle vittime del fumo passivo sia di circa 500 l’anno.
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