Assistere un familiare
Somministrare la terapia
Via sottocutanea
In ambito domestico, capita piuttosto spesso di dover effettuare una puntura nel sottocute: uno dei casi più diffusi è quello delle sostanze spesso prescritte dopo gli interventi chirurgici per mantenere più “fluido” il sangue (eparina).
Anche il continuo aumento dei soggetti diabetici ha reso la somministrazione di insulina nel tessuto sottocutaneo una pratica sempre più diffusa, che viene spesso insegnata ai malati o ai parenti che si occupano di loro a casa.
Le sedi più frequenti in cui praticare la puntura sottocutanea sono:
- la sede deltoidea;
- la sede addominale;
- la sede femorale;
- la sede scapolare.
L’iniezione sottocutanea prevede la somministrazione di piccole quantità di farmaco, comprese tra 0,5 e 1 ml massimo. La siringa solitamente è da 2 ml e in genere è del tipo già pronto, con il farmaco all’interno (eparine a basso peso molecolare). Gli aghi sono di dimensioni più piccole (10-16 mm) rispetto a quelli intramuscolari e anche il diametro varia (23-25 G). L’inserimento dell’ago nel tessuto sottocutaneo avviene con un’angolazione di circa 90° rispetto alla cute.
Le siringhe da insulina sono create per rispondere a requisiti specifici: alcuni anni fa, ogni ml conteneva 40 unità di insulina, attualmente le siringhe sono calibrate per contenere 100 unità internazionali (U.I.) ogni ml.
Per i pazienti diabetici esistono anche appositi somministratori di insulina, chiamati penne, che contengono una fiala monouso da 3 ml da sostituire una volta esaurita. Le penne sono:
- multiuso/monouso, se si sostituisce l’ago a ogni somministrazione e le penne solo una volta che il farmaco è terminato;
- multiuso/riutilizzabili, se si sostituisce l’ago a ogni somministrazione e la cartuccia interna quando è esaurita, ma si conserva il “telaio” della penna.
Le penne sono comode in quanto favoriscono l’autonomia, non richiedono di effettuare l’aspirazione del farmaco (poiché questo si trova già pronto) e sono dispositivi facilmente utilizzabili da tutti.
Le sede in cui si somministrano i farmaci può modificarne l’assorbimento: il deltoide ha una disponibilità differente rispetto all’addome e quando si devono fornire alcuni farmaci è bene tenerne conto.
Se si devono somministrare farmaci in modo cronico è indispensabile scegliere le sedi a rotazione per non arrecare danni al sottocute.
L’impiego di aghi molto corti evita di inserire casualmente la punta nel tessuto intramuscolare e di trafiggere inavvertitamente un capillare sanguigno.
La procedura per praticare un’iniezione sottocutanea si svolge come di seguito descritto.
- Lavare le mani.
- Scegliere la sede opportuna in base al farmaco da somministrare.
- Verificare che localmente non vi siano processi infiammatori, tumefazioni, cisti o dermatiti; in tal caso, non praticare la puntura in quel punto e prediligere un’altra zona.
- Se le punture devono essere effettuate quotidianamente, alternare le sedi.
- Frizionare la pelle con un tampone di cotone e disinfettante a base di alcol a 90° o clorexidina in alcol, seguendo un percorso a spirale che dal centro vada gradualmente verso l’esterno.
- Lasciare asciugare completamente (altrimenti si provocherà un intenso bruciore).
- Prelevare la siringa e togliere il cappuccio senza toccare l’ago.
- Con la mano non dominante pizzicare e sollevare una plica cutanea.
- Tirare verso l’esterno la cute in modo da sollevarla (questa manovra è particolarmente importante quando i soggetti sono magri).
- In caso di magrezza eccessiva, oltre a pizzicare la pelle e a tirarla verso l’esterno, è consigliabile piegare l’ago a 45° rispetto alla pelle.
- Con la mano dominante, inserire rapidamente l’ago.
- Sempre con la mano dominante, tirare indietro lo stantuffo se la siringa ne è provvista.
- Se non refluisce sangue, procedere lentamente a somministrare il farmaco.
- Mantenere sempre la plica cutanea sollevata durante tutta l’operazione.
- Al termine della puntura, rimuovere l’ago e applicare un tampone imbevuto di disinfettante.
- Non massaggiare: i farmaci per via sottocutanea sono concepiti per un assorbimento lento e se si velocizza l’assunzione si possono creare problemi (per esempio, ipoglicemie nei diabetici).
- Smaltire la siringa in appositi contenitori rigidi.
- Non effettuare la puntura nei pressi dell’ombelico ma starne distanti almeno quattro dita: in questa zona, il tessuto sottocutaneo è molto ridotto.
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