Iniezione sottocutanea
Introduzione mediante puntura di un liquido sotto la cute, detta anche iniezione ipodermica.
Indicazioni
La vaccinazione antitetanica o antinfluenzale, l’iniezione di insulina, di un anticoagulante o di un anestetico locale vengono tutte eseguite con questa tecnica, che permette una diffusione graduale del prodotto.
Preparazione e svolgimento
L’iniezione sottocutanea richiede determinate precauzioni ai fini dell’asepsi (lavaggio delle mani, disinfezione del punto d’iniezione). Può essere effettuata anche da chi non fa parte dell’ambiente medico e persino dal paziente stesso. In via preliminare ci si accerta che non vi sia aria all’interno della siringa, facendo fuoriuscire qualche goccia di prodotto. Il liquido deve essere iniettato lentamente, con una siringa monouso da 2-10 ml dotata di un ago di 2-5 cm, con bisello lungo. Una volta effettuata l’iniezione, l’ago va estratto rapidamente. In caso di trattamenti prolungati (per esempio somministrazione di insulina ai diabetici) si scelgono di volta in volta punti d’iniezione diversi per evitare complicanze locali (per esempio lipodistrofie, bolle di grasso sottocutaneo).
Sono in commercio appositi strumenti per togliere l’ago dalla siringa senza pungersi e particolari apparecchi a forma di stilo che permettono di regolare in modo facile e preciso la dose da iniettare. Il farmaco (per esempio insulina o interferone) è confezionato in cartucce pronte per l’uso, e quindi non deve essere prelevato da un flacone. L’ago va cambiato a ogni utilizzo.
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