Insulina
Ormone proteico ipoglicemizzante (in grado di diminuire i livelli di glucosio nel sangue) secreto dal pancreas, la cui insufficienza provoca il diabete.
L’insulina viene prodotta dal pancreas, in particolare dalle cellule b delle isole di Langerhans, sotto forma di proinsulina, una forma parzialmente inattiva di ormone. Non appena secreta, la proinsulina si divide in due parti: peptide C e insulina. Dopo essere stata immessa nel sangue, quest’ultima si fissa su recettori specifici presenti sulle membrane cellulari, nel fegato, nei muscoli e nel tessuto adiposo.
L’insulina è il solo ormone dell’organismo ad azione ipoglicemizzante: permette l’ingresso del glucosio ematico all’interno delle cellule che lo utilizzano per la produzione immediata di energia o lo immagazzinano sotto forma di glicogeno; favorisce inoltre la sintesi delle proteine e impedisce la distruzione dei lipidi. La regolazione della secrezione di insulina avviene in modo diretto: l’iperglicemia (aumento dei livelli ematici di glucosio) ne stimola la sintesi.
Anomalie del metabolismo insulinico
Un’insufficienza assoluta o relativa della secrezione di insulina provoca il diabete mellito, che si manifesta con iperglicemia.
Impiego terapeutico
L’insulina terapeutica, oggi prodotta con tecniche di ingegneria genetica, ha esattamente la stessa composizione di quella umana. In base alla durata d’azione se ne distinguono tre forme: regolare (da 6 a 8 ore), intermedia (12 ore), lenta (più di 24 ore). Di recente sono stati prodotti composti simili all’insulina umana, ma leggermente modificati nella loro composizione aminoacidica, detti analoghi. Le modificazioni consentono di ottenere azioni farmacologiche estremamente rapide (aspart e lyspro), oppure prolungate nel tempo, con una curva di attività piatta per la durata di circa 24 ore (glargine, detemir). L’insulina viene prescritta in caso di diabete, obbligatoriamente nel diabete di tipo 1, e in un’elevata percentuale di casi di diabete di tipo 2, quando la durata della malattia è stata tale da indurre una progressiva perdita della capacità secretoria pancreatica. Il soggetto con diabete impara a praticarsi da solo le iniezioni sottocutanee, generalmente più volte al giorno. Nelle emergenze (iperglicemia maggiore, chetoacidosi diabetica), il medico può far uso di insulina regolare per via sottocutanea o endovenosa (al bisogno, con l’ausilio di una pompa elettrica che garantisce una perfusione endovenosa continua).
A tutt’oggi non esistono altre vie di somministrazione oltre a quella sottocutanea, ma è prossima alla commercializzazione una formulazione di insulina ad azione rapida somministrabile per via bronchiale, sotto forma di aerosol.
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