GRAVIDANZA -Cambiamenti fisici durante la gravidanza
Tutto il corpo della donna gravida subisce importanti modificazioni. Per esempio, nel corso della gravidanza l’utero aumenta di circa 700-1000 volte il suo volume: normalmente è lungo, dal fondo al collo, circa 7 cm, mentre al 3° mese di gestazione misura 9 cm, al 4° 20, al 7° 28 cm e al 9°, infine, la sua lunghezza è pari a 33 cm; al 4° mese anche la donna riesce ad apprezzarlo al di sopra del pube, mentre al 5° il fondo dell’utero raggiunge l’ombelico e alla fine della gravidanza arriva fino alle coste. È proprio lo sviluppo dell’utero a determinare la classica silhouette delle donne in gravidanza. Al termine della gravidanza, una volta avvenuto il parto, l’utero tende a rimpicciolirsi per tornare alle dimensioni di origine nell’arco di qualche mese.
Tipiche della gravidanza sono le secrezioni vaginali, che tendono fisiologicamente ad aumentare: se queste si associano a prurito e odore inusuale, è probabile però che ci si trovi di fronte a una vaginite, evento peraltro molto frequente durante la gestazione. Qualora ciò si verifichi, è opportuno consultare il medico e non applicare ovuli né lavande, poiché alcune infezioni del tratto vaginale sono frequenti e non necessitano di alcuna terapia. Il maggiore afflusso di sangue a livello della pelvi è anche responsabile della colorazione bluastra delle mucose genitali, dell’aumento della secrezione vaginale e di un certo grado di dilatazione delle vene emorroidarie.
Anche le mammelle aumentano molto di volume, già dal primo mese di gravidanza e, per effetto della gran quantità di estrogeni circolante nel sangue, si ha anche una dilatazione delle vene sottocutanee: di solito le mammelle sono molto più sensibili e dolenti, soprattutto all’inizio, mentre capezzoli e areola mammaria diventano più grossi e più scuri. In molti casi, già dal 2°-3° mese può comparire una secrezione di un liquido giallognolo, detto colostro, che persiste fino a dopo il parto, quando arriva la vera e propria montata lattea.
In molte donne, soprattutto quelle con capelli neri, dal 4° mese compaiono zone di pigmentazione scura della cute (cloasma gravidico), soprattutto su fronte, zigomi e naso; inoltre sull’addome compare una linea scura che va dal pube all’ombelico (linea nigra) e che si attenua fino a scomparire nel giro di qualche mese dopo il parto. In gravidanza vi è una crescita maggiore anche delle unghie e dei capelli. Gli importanti cambiamenti del corpo della madre durante la gestazione, del resto, non si manifestano solamente all’esterno ma interessano complessivamente anche gli organi interni.
Livello circolatorio Il cuore, durante la gravidanza, va incontro a un aumento costante del suo lavoro sia per l’incremento del volume del sangue circolante sia per l’innalzamento della frequenza cardiaca. Per questi motivi è facile avvertire una sensazione di batticuore e di affaticamento. Anche la pressione arteriosa subisce in genere una modica riduzione dei valori massimi e un più marcato calo della “minima” (un lieve incremento può essere normale nelle ultime settimane), tenendo presente che i valori normali della pressione in gravidanza sono inferiori a 140 mmHg per la massima e 90 mmHg per la minima; queste variazioni servono a garantire un corretto flusso di sangue e di ossigeno alla placenta e al feto. L’utero ingrandito disturba il ritorno venoso degli arti inferiori, pertanto compaiono gonfiori (edemi) alle gambe e alle caviglie, che possono persistere per tutta la durata della gravidanza.
Apparato respiratorio L’incremento dei livelli di progesterone nel sangue indica al cervello di ridurre i livelli di anidride carbonica: ne consegue una riduzione della frequenza respiratoria con atti respiratori più lenti e profondi che servono a eliminare una quantità maggiore di anidride carbonica. Inoltre, con il progredire della gravidanza e la risalita dell’utero, la gabbia toracica si espande con uno spazio minore e pertanto può capitare di avvertire la sensazione di fiato corto e di maggiore affaticabilità con gli sforzi muscolari.
Apparato digerente È il sistema che risente maggiormente dell’azione degli ormoni e della crescita dell’utero. Frequenti sono la nausea e il vomito; questi caratterizzano soprattutto la prima fase della gravidanza e compaiono tipicamente al mattino. Tali disturbi sono causati dagli elevati livelli di estrogeni e di HCG nel sangue, e possono essere ridotti modificando le proprie abitudini alimentari o cambiando la dieta. Altrettanto frequenti sono il bruciore di stomaco e le eruttazioni, probabilmente dovuti a un transito più lento del cibo nello stomaco e a una riduzione del tono muscolare dello sfintere che separa anatomicamente lo stomaco dall’esofago. Infine, con il progredire della gravidanza e lo spostamento anatomico degli organi addominali verso l’alto, si verifica un notevole rallentamento del transito intestinale con comparsa o accentuazione di una precedente stitichezza che spesso prelude alla comparsa delle emorroidi, imputabili in parte al peso dell’utero e in parte all’eccessivo sforzo compiuto per evacuare. Per migliorare il funzionamento intestinale è importante quindi aumentare l’apporto di fibre nella dieta (che favoriscono il transito intestinale), aumentare l’assunzione di liquidi e praticare attività fisica.
Sistema nervoso centrale L’eccesso di ormoni in circolo può alterare anche il funzionamento del sistema nervoso centrale: nel primo trimestre sono più frequenti l’ansia e la depressione, con una sorta di ambivalenza affettiva (amore/rifiuto) nei confronti del bambino. Questi sentimenti si attenuano nel periodo centrale della gravidanza, per poi ricomparire alla fine per le paure legate al parto e alla verifica dello stato di salute del proprio figlio.
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