Corpo estraneo nelle vie aeree
Incidente che si produce quando liquidi o particelle di cibo, invece di passare attraverso l’esofago, si incanalano nelle vie aeree.
Cause
Questo incidente si verifica solitamente durante l’alimentazione. Più frequente nel neonato e nel lattante, è legato a ingordigia o accessi di vomito, disfunzione della faringe per immaturità della cartilagine, malformazioni esofagee, laringee o cardiovascolari, prematurità. Può inoltre essere favorito da errori relativi alle modalità di allattamento (tettarelle con molti fori, poppata in posizione inclinata). Nell’adulto, può dipendere da un atto inspiratorio intempestivo o essere indicativo di una paralisi dei nervi che fanno capo alla faringe e alla laringe. Un simile incidente può anche conseguire all’ingestione di cibo poco prima di un’anestesia, dopo un’anestesia generale (inalazione del vomito) o locale, per esempio finalizzata a un’endoscopia. Dopo la somministrazione dell’anestetico occorre lasciar passare almeno 2 ore prima di ingerire qualunque alimento.
Sintomi e segni
La presenza del corpo estraneo nelle vie aeree si manifesta con difficoltà respiratorie e accessi di tosse, o anche con una sincope. L’evoluzione è in genere benigna, ma il quadro può essere complicato da una pneumopatia o un ascesso polmonare. Eccezionalmente può provocare morte istantanea per sincope riflessa.
Come già detto, la presenza di un corpo estraneo inalato è frequente, soprattutto nel bambino piccolo (parti di giocattoli, pezzetti di cibo o semi, per esempio arachidi).La penetrazione nelle vie aeree si articola in tre stadi. La sindrome da penetrazione, in occasione del passaggio attraverso la laringe, si manifesta con un senso improvviso di soffocamento e con un attacco di tosse secca, episodio che si risolve di solito nel giro di qualche minuto, e solo in casi eccezionali provoca una morte subitanea per asfissia.
La seconda fase, meno evidente, corrisponde all’insediamento (in genere ben tollerato) del corpo estraneo nei bronchi, che provoca talvolta episodi di tosse e difficoltà respiratorie continue o intermittenti. La terza fase, tardiva, è quella delle complicanze, con bronchiti e pneumopatie a ripetizione, ascessi polmonari o dilatazione dei bronchi.
Trattamento
Occorre interrompere immediatamente l’alimentazione e, se si tratta di un lattante, favorire lo stimolo della tosse tamburellandogli il torace, metterlo in posizione declive (testa più in basso dei piedi) e, al bisogno, praticargli la respirazione bocca a bocca. Nell’adulto, se il soggetto è in grado di respirare e parlare, i tentativi di espellere il corpo estraneo con la tosse non devono essere contrastati. Se l’ostruzione delle vie aeree è completa (impossibilità di parlare, tossire e respirare) e il soggetto è cosciente, occorre praticargli la manovra di Heimlich. Questa consiste nel posizionarsi dietro il paziente, circondargli la vita con le braccia, appoggiare le due mani sovrapposte sull’ombelico, sotto il margine costale, e affondarle rapidamente nell’addome esercitando una spinta decisa verso l’alto; questa manovra può essere ripetuta più volte. Se l’asfissia è totale e il paziente in stato di incoscienza, occorre praticare d’urgenza manovre di rianimazione cardiorespiratoria; l’ostruzione delle vie aeree superiori può richiedere una tracheotomia d’urgenza. Un’endoscopia bronchiale permette di estrarre il corpo estraneo. L’inalazione del vomito aumenta il rischio di pneumopatia e impone il trattamento con antibiotici.
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