RespirazioneBocca a bocca
Assistenza respiratoria d’urgenza, praticabile in attesa di soccorso medico, in caso di arresto respiratorio o cardiocircolatorio, che consiste nell’insufflare l’aria inspirata, ancora ricca di ossigeno, nel soggetto privo di sensi. Il soccorritore distende il paziente supino, gli estrae dalla bocca eventuali corpi estranei e spinge in avanti la mandibola per liberare l’ingresso delle vie respiratorie, ostruite nel soggetto incosciente dalla caduta della lingua all’indietro. Inclina poi la testa dell’infortunato all’indietro sostenendola per la nuca, con il mento rivolto verso l’alto. Dopo aver chiuso il naso del soggetto privo di sensi con il pollice e l’indice e ispirato profondamente, appoggia la bocca aperta su quella del paziente ed espira a fondo. L’immediato sollevamento del torace del soggetto attesta l’efficacia della ventilazione.
L’espirazione è passiva. In caso di neonati o bambini piccoli, la bocca del soccorritore copre sia la bocca sia il naso, e la ventilazione è più dolce e più rapida che nell’adulto (20-30 atti respiratori al minuto contro i 15 consigliati per l’adulto). In caso di arresto cardiaco, alla respirazione bocca a bocca viene associato il massaggio cardiaco: due insufflazioni successive seguite da 15 compressioni toraciche se è presente un unico soccorritore, un’insufflazione seguita da cinque compressioni a testa, in alternanza, se i soccorritori sono due.
Cerca in Medicina A-Z