Corpo estraneo
Sostanza oppure oggetto che si trova nell’organismo umano, in una sede in cui non dovrebbe essere presente (organo, orifizio o condotto). Un corpo estraneo può provenire accidentalmente dall’esterno (oggetto inalato, ingerito o in altro modo introdotto), circostanza frequente nel bambino piccolo, o essersi formato spontaneamente all’interno dell’organismo (calcoli, calcificazioni intrarticolari).
Articolazioni È possibile che un frammento si distacchi dalla cartilagine (osteocondrite infantile) o dalla sinovia (condromatosi) e vada a costituire un corpo estraneo, il quale spostandosi provoca blocchi articolari o la sensazione che qualcosa si muova. Di solito tali frammenti vengono asportati in artroscopia.
Occhio Un corpo estraneo superficiale e visibile (granello di sabbia, insetto, polvere) può essere asportato con l’angolo di un fazzoletto pulito; se si è conficcato nella cornea, è indispensabile affidarne l’estrazione d’urgenza a un oftalmologo. Se il corpo estraneo penetrato nell’occhio è di metallo, rischia di ossidarsi e di sprigionare pigmenti tossici che possono determinare cecità a lungo termine. Verrà asportato chirurgicamente con l’ausilio di un elettromagnete. Per prevenire simili incidenti si consiglia di portare occhiali protettivi in caso di attività professionale a rischio.
Orecchie La presenza di un corpo estraneo nell’orecchio può essere segnalata dal bambino stesso o manifestarsi con un’otalgia (dolore all’orecchio) o un’otorragia (emorragia dal condotto uditivo esterno). L’oggetto introdotto va assolutamente rimosso, ma la manovra deve essere compiuta da un medico (tentare di asportare l’oggetto con metodi inadeguati può provocare lesioni del timpano) mediante lavaggio del condotto uditivo o con l’ausilio di appositi microstrumenti.
Tubo digerente I corpi estranei inghiottiti, in genere da bambini piccoli o malati psichici, richiedono una sorveglianza clinica (comparsa di segni come dolore, blocco del transito intestinale) e radiografica (progressione lungo il tubo digerente). I corpi estranei di piccole dimensioni, se non sono tossici o taglienti (bottoni, biglie e così via), vengono di norma eliminati con le feci senza danno per l’organismo. In caso contrario (piccole pile, spilli, lische di pesce, frammenti di osso di pollo o coniglio, schegge, pezzi di vetro e così via), diviene necessaria l’estrazione in fibroscopia.
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