Primo Soccorso
Primo soccorso
Principi generali
L’applicazione della benda deve avvenire secondo un ordine prestabilito, solitamente in senso circolare e verso l’esterno rispetto al segmento da fasciare; la benda ancora avvolta deve trovarsi al di sopra della fascia già svolta.
Si inizia il bendaggio sempre dalla zona più periferica; nella gamba conviene evitare di bendare un piccolo segmento, in quanto molte volte si assiste “all’effetto laccio”, con gonfiore della zona sottostante il bendaggio.
È necessario valutare attentamente la cute; se il soggetto da bendare è anziano è preferibile utilizzare un materiale per imbottire (cotone in rotoli) e proteggere la superficie delle ossa (per esempio la tibia) onde evitare lesioni causate dalla pressione del bendaggio.
La fascia non deve essere piegata o fare grinze durante lo svolgimento; nel caso si verifichi questo inconveniente è bene tornare indietro e ricominciare.
Se vengono utilizzate bende adesive (impregnate di colla), la pelle deve essere protetta con un salvapelle.
Le bende elastiche possiedono una “memoria” o energia di recupero, cioè, una volta tirate, tendono a ritornare nella posizione di partenza; per questo motivo è indispensabile fare molta attenzione a non tirarle troppo; se non è richiesto un bendaggio compressivo, è bene svolgere una certa quantità di benda prima di applicarla: questo fa sì che la tensione non sia troppo elevata.
La fasciatura compressiva deve tenere conto dell’afflusso di sangue (condizione arteriosa) della zona, onde evitare di bloccare la circolazione.
Il bendaggio non deve mai venire a contatto diretto con una ferita, a meno che non si utilizzino bendaggi medicati; in caso di ferite è necessario applicare una medicazione adatta per proteggere la parte interessata dalla lesione.
Le principali modalità di avvolgimento delle bende sono:
- a otto;
- circolare;
- a spirale;
- a spiga.
Il bendaggio a otto viene di solito impiegato per fissare le articolazioni (per esempio la caviglia); si effettuano alcuni giri sullo stesso segmento e poi si compie una sequenza di otto intorno all’articolazione da stabilizzare. Questo tipo di bendaggio può creare lesioni alla cute se viene effettuato in maniera troppo energica; se le tensione è molto elevata si può ostruire la circolazione a valle (per esempio quella del piede). Si utilizzano bende a corta estensibilità coesive perché non si deformano.
Il bendaggio circolare viene utilizzato per fissare medicazioni (solitamente si impiegano bende di fissaggio coesive). Si srotola la benda in modo circolare.
Il bendaggio a spirale viene effettuato avvolgendo l’arto con le bende sovrapposte per circa la metà della larghezza (50%) in senso obliquo all’asse del segmento corporeo.
La fasciatura “a spiga” è un particolare tipo di bendaggio in cui i fogli della benda vengono sovrapposti in un certo verso e poi, dopo aver formato un angolo, nel senso inverso. Si effettua con bende medicate e la sua applicazione richiede molta esperienza.
Le dita possono essere bendate con maglie tubolari molto strette e applicate con un piccolo telaio associato alla confezione.
Qualora si incontrassero difficoltà nell’applicazione dei bendaggi alle dita si possono utilizzare maglie tubolari, vendute singolarmente, che contengono al loro interno una garza impregnata.
Alcune ditte specializzate nella produzione di medicazioni e bendaggi hanno creato alcune reti tubolari elastiche da utilizzare in svariati contesti: fissaggio di medicazioni in parti anatomiche “complicate” (torace, bacino, testa...), fissaggio di medicazioni al ginocchio, braccio, mani, dita... consentono anche ai meno esperti di compiere semplici “fasciature senza bende” senza correre rischi; chiaramente, quando è necessario fissare un’articolazione o comprimere un arto il loro utilizzo e pressoché inutile!
I bendaggi veri e propri, al torace e alla testa richiedono abilità e professionalità e sono da effettuare in ambito ospedaliero o in ambulatori.
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