Primo Soccorso
Disturbi generali
Diagnosi
La diagnosi di asma allergica si basa su due momenti principali:
- raccolta attenta dei dati riguardanti la storia clinica del paziente e del suo nucleo familiare, con particolare riguardo alla presenza di malattie allergiche (per esempio rinite, orticaria);
- test allergometrici tesi a individuare l’allergene potenziale responsabile dei sintomi asmatici; essi consistono essenzialmente nell’iniezione intradermica di una goccia di allergene per verificare l’eventuale comparsa di rilevatezze cutanee (pomfi) e nel dosaggio, con prelievo di sangue, di alcune molecole presenti nel sangue, chiamateIgE, le quali sono espressione della reazione immunitaria del soggetto nei confronti di un determinato allergene.
Essenziali, inoltre, per la diagnosi di asma sono le prove di funzionalità respiratoria (PFR), che servono a valutare quanta aria riesce a entrare e uscire dai polmoni in una determinata unità di tempo; le PFR sono importanti anche per stabilire il grado di severità dell’asma e per il controllo del paziente asmatico nel tempo.
L’evoluzione della crisi asmatica è per lo più favorevole; l’accesso può risolversi spontaneamente o con terapia adeguata. In alcuni casi, al contrario, l’accesso asmatico può rappresentare una vera e propria emergenza medica e, seppure in casi eccezionali, può essere causa di arresto cardiorespiratorio legato alla gravissima riduzione di ossigeno nel sangue (ipossiemia). Vi sono infine quadri clinici di gravità intermedia, i quali per lo più richiedono il trattamento in ambito ospedaliero.
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