Alimentazione
Alimentazione e terza età
Cosa dicono le fonti ufficiali
La Società italiana di nutrizione umana, nell’ultima edizione del documento LARN (Livelli di assunzione raccomandati di nutrienti per la popolazione italiana), fornisce indicazioni dettagliate per le diverse fasce di età. Per gli anziani i livelli di assunzione di nutrienti come proteine, minerali e vitamine sono sostanzialmente sovrapponibili a quelli dell’adulto, a eccezione di un fabbisogno minore di ferro (per la scomparsa della mestruazione) e maggiore di calcio (per l’aumentato rischio di osteoporosi) nella donna. L’apporto giornaliero di calorie (garantite da carboidrati e grassi) è invece indicato distintamente per due gruppi di età (60-74 anni; 75 e più) e a seconda che si svolga o meno attività fisica (figura 3). Si tratta ovviamente di dati puramente indicativi in quanto la determinazione dei fabbisogni energetici richiede conoscenze precise relative al peso, alla statura e al profilo di attività, parametri assai variabili nella popolazione anziana. Purtuttavia ne derivano tre considerazioni importati sul fabbisogno calorico giornaliero e cioè:
- diminuisce con l’avanzare dell’età a causa della riduzione delle masse muscolari e della progressiva diminuzione dell’attività fisica;
- è minore nella donna, per motivi metabolici e perché essa è mediamente più piccola rispetto all’uomo;
- è minore negli anziani che non svolgono attività fisica.
L’attività fisica è l’unico punto su cui si può agire per mantenere il consumo energetico più elevato e per potersi quindi concedere alimenti gradevoli al palato ma superflui dal punto di vista nutrizionale.
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