Consumo energetico
Quantità di energia che in un individuo viene spesa per il metabolismo basale, il mantenimento della temperatura corporea interna, l’accrescimento e l’attività muscolare. Il consumo energetico varia in funzione di tre principali fattori: il metabolismo basale, la termogenesi e l’attività fisica.
Metabolismo basale Misurato in condizioni di completo riposo, a digiuno, in un’atmosfera tranquilla e a una temperatura costante prossima alla neutralità termica (29 °C), corrisponde all’energia necessaria per mantenere le funzioni di base dell’organismo: ritmo cardiaco, temperatura, respirazione e così via. Rappresenta quasi i due terzi del dispendio energetico globale e varia in funzione della massa dei tessuti magri (muscoli, fegato, cuore e così via). Diminuisce con l’età ed è maggiore nell’uomo che nella donna. Può anche essere influenzato da alcuni ormoni (per esempio quelli tiroidei).
Termogenesi Corrisponde alla quantità di energia necessaria per digerire gli alimenti, assimilandone e immagazzinandone i principi nutritivi. Può essere stimolata dallo stress o da certe sostanze, come la caffeina e la nicotina, suscettibili di aumentare il dispendio energetico. Questo spiega in parte perché chi smette di fumare talvolta acquisti peso.
Dispendio energetico dell’attività fisica Variabile da un individuo all’altro (sembra influenzato da fattori genetici), non supera generalmente il 15-20% del consumo globale nei sedentari. Tuttavia, può aumentare in maniera considerevole in funzione della durata, dell’intensità e del tipo di attività fisica, e durante un allenamento sportivo.
L’equilibrio ponderale di un individuo dipende dal bilancio che si stabilisce tra gli introiti energetici (apporto calorico) e l’insieme dei consumi.
Qualunque eccesso negli apporti non compensato da un aumento dei consumi (connesso soprattutto all’attività fisica) comporta un immagazzinamento dell’energia eccedente sotto forma di grasso: di qui l’aumento di peso.
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