OCCHIO ROSSO -Iridociclite acuta o uveite anteriore
Sintomi come intenso arrossamento congiuntivale con iniezione pericheratica, dolore oculare progressivamente più forte, intolleranza alla luce, lacrimazione, riduzione della visione di entità variabile, restringimento irregolare della pupilla (miosi) devono far pensare alla possibile presenza di un’importante patologia dell’occhio: l’uveite anteriore acuta, che può essere monolaterale o bilaterale.
È indispensabile consultare il medico o, meglio, lo specialista che eseguirà l’esame dell’occhio con la lampada a fessura, potrà misurare la pressione intraoculare (solitamente normale o ridotta, raramente aumentata) ed esaminare la “camera anteriore” per la ricerca del fenomeno di Tyndall (indirizzando un fascio luminoso che attraversa la camera anteriore, tra cornea e iride, questo assume l’aspetto di faro nella nebbia) o di “precipitati biancastri” sull’endotelio corneale.
I pazienti affetti da questo problema accusano un aumento progressivo del dolore quando la luce colpisce l’altro occhio, non interessato dal disturbo.
Anche l’iridociclite acuta è associata a varie patologie dell’occhio o dell’intero organismo: traumi del bulbo oculare, spondilite anchilosante, malattia infiammatoria dell’intestino, sindrome di Reiter, artrite psoriasica, crisi glaucomato-ciclitiche, uveite cristallino-indotta, herpes simplex-zoster-varicella, irite postoperatoria, malattia di Behçet, malattia di Lyme, cause rare come la leptospirosi, la richettsiosi e la malattia di Kawasaki, ascessi e patologie dentarie, processi infiammatori a carico delle orecchie, del cavo orale e della faccia. In presenza di un disturbo così importante è fondamentale consultare il medico in quanto la terapia deve essere instaurata nelle prime 24-48 ore, pena la possibile insorgenza di complicanze gravi (sinechie irido-lenticolari e cataratta complicata); gli specialisti in questi casi prescrivono colliri per mantenere la pupilla dilatata (midriatici, come l’atropina al 2% due volte al giorno), corticosonici e antibiotici per via locale o sistemica per 4-5 giorni; in genere, è consigliato il bendaggio oculare. [R.N., G.F.]
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