Litiasi
Malattia caratterizzata dalla presenza di calcoli in un organo o in un condotto escretore. Colpisce soprattutto la colecisti o le vie biliari, i reni e le vie urinarie.
Litiasi biliare Si tratta di calcoli che si formano nella colecisti (serbatoio della bile, sotto il fegato) e possono migrare nelle vie escretrici biliari (i dotti che si dipartono dalla colecisti e dal fegato e si riuniscono per formare il coledoco).
Cause
In seguito a variazioni della composizione chimica della bile, cristalli di materia organica si uniscono e si aggregano a costituire i calcoli, “sassolini” di diametro variabile da 1 a 25 mm. Sono composti in genere da colesterolo più o meno calcificato, più raramente da bilirubina. I fattori ereditari, l’età avanzata, le gravidanze multiple, l’obesità, il diabete, alcuni farmaci (pillola contraccettiva, ipolipemizzanti) sono tutti fattori che ne favoriscono la comparsa. Le donne soffrono più spesso degli uomini di litiasi biliare.
Sintomi e diagnosi
Le litiasi biliari nella maggior parte dei casi non danno alcun sintomo, anche se talvolta causano dolori sottocostali nella parte in alto a destra dell’addome. Spesso vengono alla luce durante un esame di routine. La diagnosi si basa sull’ecografia.
Trattamento
Se rimane asintomatica, la litiasi della colecisti non va trattata, perché le terapie possono essere fonte di complicanze, come una colecistite acuta, una colica epatica (dolore intenso con blocco di un calcolo nel coledoco), un’angiocolite (infezione del coledoco, nel tratto soprastante un calcolo bloccato). In caso di dolore e colecistite, il trattamento consiste nella colecistectomia (ablazione della colecisti); i farmaci e la litotripsia danno risultati limitati. I calcoli del coledoco richiedono l’asportazione con intervento chirurgico o per via endoscopica (un endoscopio viene introdotto per bocca e sospinto sino all’imbocco del dotto).
Litiasi salivare Si tratta di un calcolo che si forma in un dotto escretore o all’interno di una ghiandola salivare. La litiasi della parotide è la meno frequente.
Cause
La mucina (glicoproteina), abbondante nella saliva, blocca il flusso salivare e provoca una tumefazione della ghiandola a monte dell’ostacolo. Quando la salivazione si fa più intensa, durante i pasti, il gonfiore si accentua. Un calcolo situato in un dotto escretore può essere molto doloroso.
Trattamento
Se il calcolo non si riassorbe spontaneamente, è necessario un intervento chirurgico in anestesia locale, consistente nell’asportazione del calcolo, se quest’ultimo è situato nel dotto, o nell’escissione della ghiandola salivare.
Litiasi urinaria Si tratta di calcoli che si formano nei reni e possono migrare negli ureteri e nella vescica. Derivano dall’aggregazione di sostanze presenti in soluzione nelle urine, e sono composti in genere da ossalato di calcio, mentre solo una piccola parte è costituita da acido urico.
Cause
Ammesso che si riesca a risalire alla causa, spesso si tratta di un ostacolo al flusso delle urine (malformazione, adenoma prostatico) o di un’infezione urinaria. In altri casi, è presente uno squilibrio metabolico dell’organismo: ipercalciuria, iperuricemia (gotta) o una malattia ormonale (per esempio iperparatiroidismo).
Sintomi e diagnosi
Può accadere che i calcoli non diano alcun sintomo, pur essendo talvolta dolorosi o fonte di complicanze: coliche renali (dolore intenso per blocco di un calcolo nell’uretere), ematuria (sangue nelle urine), grave infezione dei reni, insufficienza renale. La diagnosi è possibile grazie alla radiologia (ecografia, urografia endovenosa).
Trattamento
I calcoli con un diametro inferiore ai 5 mm vengono eliminati spontaneamente attraverso le vie naturali. I calcoli di acido urico di grandi dimensioni vengono sciolti da acque minerali alcaline o farmaci che rendono le urine alcaline (basiche). Per gli altri calcoli, si hanno a disposizione vari metodi: l’ablazione chirurgica è poco impiegata; la litotripsia extracorporea frantuma il calcolo con onde d’urto prodotte da un apparecchio esterno (litotritore); l’endoscopia (che si avvale di un tubo munito di un sistema ottico, introdotto nell’uretra attraverso la cute) permette di asportarlo in blocco o di praticare una litotripsia.
La prevenzione delle recidive comprende il trattamento di un’eventuale causa. Si raccomanda di bere in abbondanza, tranne in caso di colica renale. Si può prescrivere una dieta con esclusione delle sostanze presenti nei calcoli del malato (per esempio gli alimenti ricchi di calcio in caso di litiasi calcica).
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