GhiandolaSalivare
Organo costituito da una grande quantità di cellule specializzate, la cui funzione è secernere saliva nel cavo orale. Le ghiandole salivari sono ghiandole esocrine (riversano le loro secrezioni all’esterno del corpo) e comprendono due parotidi, due sottomandibolari, una sottolinguale e varie ghiandole accessorie.
Ghiandole parotidi Localizzate dietro la branca montante dell’osso mascellare inferiore, sono le più voluminose. Attraversate dal nervo facciale, riversano la saliva nel condotto di Stenone, che si apre nella faccia interna della guancia, di fronte al primo molare superiore.
Tra le patologie che le possono colpire vi sono:
- ▪ la parotite, che provoca un aumento del loro volume, rendendole visibili e palpabili;
- ▪ l’adenoma pleiomorfo e il cistoadenolinfoma, tumori benigni della parotide che aumentano di volume al punto da deformare il volto; il loro trattamento consiste nell’asportare completamente la ghiandola, intervento reso delicato dalla necessità di rispettare il nervo facciale e i suoi rami;
- ▪ la sindrome di Sjögren, che può causare un ingrossamento della parotide.
Ghiandole sottomandibolariPoste sul pavimento orale, immettono la saliva nel dotto di Wharton, che sbocca sotto la lingua, in corrispondenza degli incisivi inferiori. Tra le patologie che possono colpirle vi è la litiasi del dotto di Wharton, in cui questo canale risulta ostruito da un calcolo formatosi per precipitazione di sali di calcio. Durante i pasti, la ghiandola colpita viene stimolata a produrre saliva, che in realtà non può secernere; tale situazione determina tumefazione e dolore, che scompaiono nell’intervallo tra un pasto e l’altro. Talvolta il calcolo viene espulso spontaneamente, mentre in altri casi può rendersi necessaria la sua estrazione chirurgica.
Ghiandola sottolingualeÈ un organo localizzato in profondità nel pavimento orale e dotato di due canali escretori, il dotto di Rivinus e quello di Walther.
Ghiandole salivari accessoriePresenti nella mucosa labiale, possono essere sottoposte a biopsia per confermare la diagnosi di sarcoidosi o sindrome di Sjögren.
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