Iperparatiroidismo
Malattia caratterizzata da secrezione eccessiva di paratormone (ormone che aumenta i livelli ematici di calcio, favorendone l’assorbimento intestinale) da parte di una o più ghiandole paratiroidi.
Tipi di iperparatiroidismo
La forma primaria è legata allo squilibrio di una o più ghiandole paratiroidi (adenoma paratiroideo, unico o multiplo, benigno nel 95% dei casi, o sviluppo anormale delle quattro paratiroidi). Si tratta di una patologia molto frequente, soprattutto nelle donne che hanno superato i 50 anni.
La forma secondaria è dovuta a ipocalcemia (diminuzione dei livelli di calcio nel sangue) o a iperfosforemia (aumento dei livelli ematici di fosforo). Nella maggior parte dei casi costituisce una complicanza dell’insufficienza renale severa.
Sintomi e segni
L’iperparatiroidismo determina un aumento dei livelli di calcio nel sangue, che a lungo termine può causare calcoli renali e complicanze ossee (soprattutto demineralizzazione, in via eccezionale fratture o cisti ossee). La forma acuta richiede un trattamento d’urgenza.
Diagnosi
Porre la diagnosi di iperparatiroidismo primario è oggi relativamente facile, grazie al dosaggio radioimmunologico del paratormone nel sangue, abbinato a quello del calcio. Una volta raggiunta la certezza diagnostica, l’ecografia cervicale e la scintigrafia ossea permettono, in un certo numero di casi, di localizzare uno o più adenomi paratiroidei.
Trattamento
Il trattamento della forma primaria è chirurgico e consiste nell’ablazione dell’adenoma, cui fa seguito la guarigione definitiva. In presenza di un unico adenoma, l’intervento chirurgico può venire praticato in anestesia locale. Il trattamento della forma secondaria è innanzitutto preventivo e si basa sulla somministrazione precoce di derivati della vitamina D e di farmaci atti a diminuire i livelli di fosfati (derivati del fosforo) in corso di insufficienza renale.
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