Encefalite
Affezione infiammatoria dell’encefalo.
Tipi di encefalite
Le encefaliti si classificano in base a vari criteri, il primo dei quali è il tipo di tessuto nervoso cerebrale colpito: le polioencefaliti, a carico della sostanza grigia, sono spesso necrotizzanti e irreversibili; le leucoencefaliti colpiscono la sostanza bianca, le cui lesioni possono scomparire definitivamente; le panencefaliti, infine, interessano sia la sostanza grigia sia quella bianca. Il secondo criterio riguarda l’estensione dell’infiammazione, che può essere diffusa o localizzata: la romboencefalite, per esempio, interessa il tronco cerebrale. L’infiammazione dell’encefalo può essere associata a quella del midollo spinale (encefalomielite) o delle meningi (meningoencefalite).
Cause
Le cause dell’encefalite sono soprattutto infettive, in particolare virali. I virus della rabbia e dell’herpes possono provocare la polioencefalite, mentre la leucoencefalite può costituire una complicanza del morbillo, della parotite, di un’influenza e di una mononucleosi infettiva. L’epidemia di encefalite di Von Economo-Cruchet, nel 1917, ha fatto seguito alla “spagnola”. Alcune forme dovute ad arbovirus vengono trasmesse sia dalle zanzare (encefalite giapponese, encefalite da virus di West-Nile), sia dalle zecche (encefalite della taiga).
Sintomi e segni
L’encefalite si manifesta con febbre associata a segni neurologici di vario tipo (sonnolenza, confusione, delirio, disturbi del comportamento, cefalee, convulsioni). Alcuni sintomi sono caratteristici, per esempio, in caso di encefalite erpetica, sindrome infettiva franca e segni di localizzazione temporale. In presenza di meningite, paralisi e disturbi sensitivi associati a mielite, si osserva rigidezza della nuca. La comparsa di questi sintomi richiede l’ospedalizzazione immediata.
Diagnosi ed evoluzione
La diagnosi si basa sull’esame del liquor cerebrospinale prelevato con puntura lombare, oltre che sull’elettroencefalografia (registrazione dell’attività elettrica del cervello), la tomografia computerizzata della zona cerebrale o, meglio, la risonanza magnetica. L’evoluzione permette di distinguere le forme acute da quelle subacute. Le prime, dall’evoluzione rapida, si dividono in due gruppi principali: encefaliti virali primitive (per esempio erpetiche), le più gravi, e leucoencefaliti perivenose o postinfettive (nel bambino talvolta successive al morbillo), che abitualmente guariscono, con o senza conseguenze. Le forme subacute sono invece dovute a virus lenti: encefalite da HIV, leucoencefalite multifocale progressiva, panencefalite subacuta sclerosante.
Trattamento
Consiste nella rianimazione, per le forme gravi, e nella terapia antivirale, da avviare sollecitamente in caso di encefalite erpetica. La prescrizione di corticosteroidi per la leucoencefalite perivenosa è materia di discussione.
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