Puntura lombare
Introduzione di un ago cavo nel canale spinale lombare (parte inferiore della colonna vertebrale) per prelevare ed evacuare liquor cerebrospinale e iniettare un farmaco o un mezzo di contrasto.
Tecnica
Il medico deve accertarsi che non sussistano controindicazioni alla puntura lombare, in particolare che il paziente non sia affetto da ipertensione intracranica, individuabile mediante l’esame del fondo dell’occhio; in assenza di controindicazioni, questa pratica non presenta alcun rischio. Grazie a un sistema di sostituzione delle siringhe, utilizzando un solo ago è possibile eseguire, all’occorrenza, sia il prelievo del liquor cerebrospinale sia l’introduzione di un mezzo di contrasto.
In genere la puntura lombare non è dolorosa e viene eseguita senza anestesia in ambito ospedaliero, in caso, per esempio, di sindrome meningea o malattie degenerative del sistema nervoso centrale.
Nelle 24 ore successive all’intervento il paziente deve restare sdraiato, per evitare la comparsa di cefalea.
Puntura lombare a scopo diagnostico Consente di eseguire un’analisi del liquor cerebrospinale o una mielografia. Il prelievo a scopo di analisi di un campione di liquor cerebrospinale, nel quale sono immersi gli organi del sistema nervoso centrale, permette di diagnosticare diverse patologie neurologiche, come una meningite o un’emorragia subaracnoidea.
L’iniezione di un mezzo di contrasto radiopaco consente di realizzare una mielografia (esame radiografico dei tessuti del canale spinale), in grado di riprodurre l’immagine del midollo spinale.
Puntura lombare a scopo di evacuazione Estrae il liquor cerebrospinale in eccesso, soprattutto in caso di idrocefalo (in particolare quello a pressione normale) o di ipertensione intracranica benigna.
Puntura lombare a scopo terapeuticoConsiste nell’iniettare farmaci antibiotici in caso di meningite, antineoplastici in caso di leucemia.
La puntura lombare è utilizzata anche per l’inoculazione di anestetici locali: questa procedura (anestesia peridurale) presenta il vantaggio di garantire un’anestesia estesa senza che si abbia perdita di conoscenza da parte del paziente.
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