Primo Soccorso

Problemi genito-urinari
Quando preoccuparsi seriamente
Se in dolore dura più di 5 secondi (continuativamente), aumenta gradualmente nell’arco di alcuni minuti, ha carattere costrittivo o oppressivo e non viene influenzato dalla respirazione, dalle pressioni esercitate sul torace e dai movimenti del corpo, spesso la causa del malore è un’ischemia cardiaca. Il sospetto è anche maggiore quando il paziente ha l’impressione che si propaghi verso il braccio sinistro, soprattutto al versante ulnare (quello del dito mignolo). Un dolore toracico di qualsiasi tipo che duri continuativamente per più di 5 secondi in un paziente che ha già avuto nella propria vita un infarto miocardico o un’angina pectoris dovrebbe essere prudenzialmente considerato di natura ischemica, soprattutto se viene giudicato “molto simile” o “identico” a quello avvertito all’epoca della diagnosi. Un dolore toracico atroce (definibile per esempio come il peggior dolore mai provato nella propria vita), indipendentemente da ogni altra considerazione, è sempre preoccupante (può dipendere da infarto miocardico o dissezione aortica).
I dolori che durano meno di 5 secondi, anche se ripetuti più volte, a carattere trafittivo o di scarica elettrica, non sono in genere preoccupanti (originano per lo più dalle strutture muscolo-tendinee, atricolari o nervose della gabbia toracica). I dolori epigastrici a carattere urente sono più spesso attribuibili a problemi gastroesofagei, ma occasionalmente anche a ischemia miocardica. La prima ipotesi è più verosimile quando hanno un chiaro rapporto con i pasti o con alcuni alimenti, quando si accompagnano a eruttazioni e rigurgiti acidi, o se sono alleviati dall’ingestione di antiacidi (bicarbonato, magnesia...). Un dolore che compare sotto sforzo o con le forti emozioni (collera, paura...) e scompare dopo 2-3 minuti di riposo è tipico dell’angina pectoris stabile e non richiede in genere una valutazione medica immediata. Alcune caratteristiche sono di interpretazione meno univoca e sicura, e vanno quindi considerate alla luce di numerosi altri elementi (deve quindi valutarli il medico). Per esempio, i dolori scatenati o accentuati dal respiro o dalla tosse possono dipendere dalla parete toracica ed essere del tutto innocui, oppure possono derivare dalla pleura (pleuro-polmonite, pneumotorace, infarto polmonare), dal pericardio (pericardite) o dal muscolo diaframma (ascesso sub-diaframmatico).
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