Primo Soccorso
Problemi genito-urinari
Cistite
Le infezioni urinarie rappresentano una delle più comuni malattie infettive dell’uomo, seconde solo alle infezioni delle vie respiratorie. Quando il problema interessa in modo particolare la vescica, si parla di cistite. Altre infezioni delle vie urinarie sono l’uretrite, la prostatite e la pielonefrite.
Cause
All’origine delle infezioni delle vie urinarie si trovano in prevalenza i batteri (nel 75-85% dei casi sono del tipo Escherichia coli), più raramente i funghi (Candida) ed eccezionalmente i virus. Questi microrganismi possono raggiungere le vie urinarie per lo più per via ascendente (ossia penetrando dall’esterno, risalendo così dall’uretra fino ai reni) e, in secondo luogo, per via discendente (ossia dal sangue, come accade in corso di infezioni generalizzate dell’organismo, attraverso i reni e poi verso la vescica).
Segni e sintomi
L’infezione della vescica si manifesta con sensazione di bruciore o dolore a urinare (stranguria), minzioni frequenti (pollachiuria) con sensazione di svuotamento incompleto della vescica, emissione di urine maleodoranti e torbide (piuria); non infrequentemente vi è anche presenza di sangue nelle urine (macroematuria, denunciata anche dal color “lavatura di carne”); raramente nella cistite vi è febbre.
È possibile prevenire la cistite?
Nelle persone che vanno incontro frequentemente a infezione delle vie urinarie (per esempio in coloro che ne hanno più di tre episodi all’anno) è utile adottare delle misure preventive che si basino sostanzialmente su precauzioni di ordine generale:
- Igiene: detergere bene la zona genitale prima del rapporto sessuale, urinare subito dopo, evitare l’uso del diaframma o altri metodi di barriera intravaginali.
- Idratazione: bere molto vuol dire ridurre la carica batterica per semplice diluizione del contenuto delle vie urinarie; le persone con reflusso vescico-ureterale noto oppure con una patologia ostruttiva urinaria devono però parlarne prima con il medico, in quanto un’idratazione troppo abbondante potrebbe aggravare la patologia in corso;
- Acidificazione pH urinario: un pH urinario basso consente una maggiore attività antibatterica sviluppata da alcuni acidi organici.
Cosa fare
Se si viene improvvisamente colpiti da un attacco di cistite acuta, un rimedio di pronto intervento consiste nel bere molto e in poco tempo (per esempio 1-2 litri di acqua nell’arco di un paio di ore).
Se tuttavia i sintomi non migliorano e il dolore persiste, sarà necessario rivolgersi al medico, il quale prescriverà una terapia antibiotica (i farmaci del caso sono: trimetoprim sulfametossazolo o fluorochinolonico).
Da non fare assolutamente:
- iniziare la terapia antibiotica senza consultare il medico;
- interrompere la terapia antibiotica prescritta senza completarla per il periodo indicato, fidandosi del miglioramento dei sintomi, che in genere avviene dopo l’assunzione di poche dosi di farmaco (in questo modo si favoriscono le recidive dell’infezione).
Esame delle urine e urocoltura
Per ottenere risultati affidabili dall’urocoltura bisogna raccogliere il campione di urina secondo una precisa modalità:
- eseguire la raccolta almeno 6 ore dopo l’ultima minzione (preferibilmente le prime urine del mattino);
- lavarsi le mani con acqua e sapone;
- detergere i genitali con acqua e sapone (non utilizzare disinfettanti) e sciacquare a lungo con sola acqua;
- iniziare la minzione lasciando defluire il primo getto di urina e raccogliere il successivo in un contenitore sterile;
- chiudere subito il contenitore e portarlo in laboratorio quanto prima (e comunque entro 1 ora dalla raccolta); in caso di impossibilità a una tempestiva consegna conservare il contenitore in frigorifero a +4°C.
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