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Cosa fare dopo la crisi
Dopo un episodio allergico sistemico è opportuno consultare un medico allergologo al fine di valutare se sia possibile identificare la causa di quanto è successo. L’allergologo condurrà un’accurata raccolta dei dati anamnestici, eseguirà test di laboratorio e in alcuni casi test di provocazione cutanei o di esposizione controllata alle sostanze sospette di essere la causa degli eventi clinici. Una volta identificato l’agente causale, bisogna mettere in atto una serie di comportamenti il cui fine è quello di evitare una nuova esposizione alla sostanza in causa, il che non sempre risulta agevole, specie quando le sostanze o gli alimenti responsabili dell’allergia sono molto diffusi e ampiamente utilizzati. Esempio tipico è l’allergia alle arachidi che può scatenare, in un soggetto sensibile, una reazione grave anche solo dopo un bacio da parte di una persona che abbia mangiato arachidi nei minuti precedenti. Per tali motivi alcune compagnie aeree hanno abolito gli snack contenti arachidi sui propri voli.
Un altro problema è l’allergia al lattice che può determinare reazioni gravi su persone sensibili che si sottopongono a interventi chirurgici (guanti del chirurgo, tubi usati per l’anestesia e farmaci contenuti in flaconcini chiusi con tappo di gomma).
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