Medicina tradizionale cinese
Intervento terapeutico
La struttura energetica dell’uomo
L’uomo deve la vita a una condensazione di qi: mentre questo resta condensato egli vive, mentre non appena si disperde muore, e il qi dell’uomo fa ritorno allo stato potenziale indefinito (Zhuangzi, cap. 22).
Per studiare i vari tipi di qi, è possibile isolarli e suddividerli, ma occorre tenere presente che essi costituiscono ontologicamente una unità.
L’uomo, come il macrocosmo, vive all’interno di una dialettica tra il più manifesto yin (forma, corpo, sostanze più materiali come il sangue, i liquidi, l’essenza) e il meno manifesto yang (l’energia che attiva tutti i processi che avvengono nell’organismo, lo spirito, la psiche). Infatti, i concetti principali espressi nel termine qi sono due: energia come sostanza fondamentale che costituisce l’organismo ed energia come attività vitale che permette tutti i processi di crescita, sviluppo, trasformazione che rendono possibili la vita dell’uomo in seno alla natura.
La medicina cinese ritiene che i soffi che costituiscono e regolano l’animazione degli esseri viventi fluiscano lungo dei vasi, chiamati meridiani, e che lo stato del qi possa essere apprezzato al polso. Una delle caratteristiche più importanti del qi è legata alla nozione di circolazione, molto importante per comprendere una funzione tra le più rilevanti del qi, quella di correlare tutto l’organismo per determinare un flusso continuo di informazioni da un capo all’altro della struttura corporea. Il qi è costantemente presente ovunque, ma è sottoposto a fasi di flusso e deflusso; perciò spesso risulta preponderante in alcune zone del corpo in determinate ore della giornata.
Il qi, che in realtà è unico, in medicina viene fatto oggetto di una classificazione molto particolareggiata, che ne individua le caratteristiche distintive nell’origine (Cielo anteriore e Cielo posteriore), nella localizzazione (in un organo, in una zona corporea) e nelle funzioni svolte (difesa, nutrimento): si parla così, a indicare l’attività fisiologica specifica di ciascuno, del qi degli organi e dei visceri (per esempio il qi di cuore ha le caratteristiche e le qualità di questo organo, e svolge funzioni diverse dal qi di milza.
Il qi, i soffi, si suddividono in soffi del Cielo anteriore, o soffi innati, e soffi del Cielo posteriore, o soffi acquisiti.
Il primo termine designa le energie del padre e della madre, che sono contenute nei gameti al momento del concepimento, come anche le energie del cosmo presenti in quel preciso istante. Il concepimento è il momento che segna il passaggio tra l’innato e l’acquisito. I soffi del Cielo posteriore corrispondono invece alle energie che vengono acquisite con l’alimentazione e la respirazione.
Le energie innate del Cielo anteriore sono l’energia yuan, l’energia jing e l’energia zhong. La prima, definita originaria, è la più importante energia dell’organismo, perché costituisce la scintilla di tutti i processi vitali e il patrimonio energetico ricevuto al momento del concepimento; con il suo lento diminuire determinerà la durata della vita dell’individuo. Come si è già visto, l’energia jing (o essenza) costituisce invece l’energia che viene trasmessa dai genitori al concepimento e ha come funzione principale quella di determinare lo sviluppo e la crescita dell’individuo sia nelle fasi della vita intrauterina sia nelle fasi successive della vita, sino alla morte; insieme al jing acquisito del Cielo posteriore, che l’uomo trae dagli alimenti e dalla respirazione, forma il jing circolante nel nostro corpo. Il concetto di jing evidenzia come Cielo anteriore e posteriore non siano mai separabili, proprio perché l’uomo è il continuo incrociarsi e combinarsi dei soffi del Cielo e della Terra, di congenito e di acquisito, e solo con la morte arriva a separarsi. La terza energia innata, l’energia zhong o ancestrale, ha il compito di trasmettere gli schemi genetici tipici della specie, quali i ritmi, alcuni parametri vitali e tutte le caratteristiche di specie che fanno dell’uomo un mammifero diverso, per esempio, dal delfino o dal topo. Yuan qi, jing qi e zhong qi entrano in gioco nella fecondazione dell’ovulo, costituiscono il potenziale energetico di ogni individuo, presiedono alle fasi di sviluppo, crescita e maturazione e tenderanno a decrescere secondo i processi naturali di senescenza.
Le energie principali del Cielo posteriore, che presiedono alle funzioni quotidiane della vita, sono l’energia ying e l’energia wei. La prima, nutrimento allo stadio più puro, è profonda e fornisce l’energia di base: costituisce, infatti, il prodotto della distillazione di tutto ciò che il nostro organismo assume dall’esterno (cibo e aria) per il suo sostentamento, dopo essere passato al vaglio dei visceri; inoltre ha una funzione importante per la formazione dei liquidi e del sangue. La circolazione dell’energia ying attraversa permanentemente tutti i meridiani principali e secondari, quindi tutti gli organi e tutti i visceri.
L’energia wei è un’energia difensiva che il Neijing definisce come “feroce, rapida, di grande mobilità”. A differenza delle altre energie non scorre nei meridiani, ma tra pelle e muscoli, e viene adoperata per combattere le energie “perverse” esterne xie qi, vale a dire portatrici di squilibri energetici e quindi di malattie.
Energia originaria (yuan), essenziale (jing), ancestrale (zhong) da una parte, e ying e wei dall’altra sono energie autentiche, legittime, zheng, in contrapposizione alle energie perverse, xie qi, di provenienza sia interna sia esterna, che attaccano l’individuo e fanno scattare lo stato di all’erta e difesa.
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