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Inserimento e manutenzione del SNG
Con il paziente posizionato seduto o semiseduto si valutano le narici per verificare l’eventuale presenza di deformazioni o ostruzioni; una volta individuata la narice più appropriata, si procederà all’introduzione del sondino previa rimozione della dentiera, se presente.
La lunghezza della sonda viene individuata misurando i centimetri che uniscono il naso all’estremità superiore dell’orecchio, e l’orecchio alla parte terminale dello sterno (appendice xifoidea).
Con la testa leggermente reclinata all’indietro e dopo aver lubrificato il sondino, si procede all’inserimento fino a quando si arriva nel faringe; si utilizza una piccola fonte luminosa (lampada puntiforme) per verificare che la sonda non si arrotoli in gola, soprattutto nei pazienti che non possono esprimersi o che sono in stato di incoscienza. Dopo aver raggiunto il faringe, la testa deve essere flessa in avanti e il paziente deve poter bere un po’ d’acqua con una cannuccia; durante la deglutizione si fa procedere il sondino fino al segno che si era precedentemente effettuato.
Non sempre il sondino raggiunge lo stomaco, in alcuni casi può imboccare l’albero respiratorio e provocare tosse e cianosi; nel caso la sonda sia stata introdotta inavvertitamente nell’apparato respiratorio, occorre rimuoverla immediatamente e ripetere la manovra.
Per verificare il corretto posizionamento del SNG, si procede a insufflare dell’aria nello stomaco e, mediante un fonendoscopio posizionato sul ventre (regione epigastrica) del paziente, si percepiscono i rumori creati dal passaggio dell’aria. La manovra senza dubbio più sicura, ma non sempre praticabile, è il controllo radiografico, che tuttavia espone l’assistito al rischio di radiazioni. Il controllo mediante aspirazione dei succhi gastrici può essere utile ma non è sempre sicuro. Escludendo la radiografia, la manovra più affidabile in assoluto si è dimostrata la rilevazione magnetica, che attraverso l’impiego di specifici sondini e di un magnete all’esterno permette di seguire il percorso del sondino nasogastrico e di riprodurlo su monitor. Purtroppo anche questo metodo non è molto praticabile.
Quando si è certi di aver raggiunto lo stomaco si fissa il SNG al naso con apposito cerotto.
La persona con sondino nasogastrico deve ricevere un’assistenza adeguata in quanto possono insorgere complicanze anche gravi.
I maggiori problemi che si incontrano dipendono generalmente dai seguenti fattori:
- lesioni alla mucosa;
- dislocazioni del SNG;
- polmoniti da aspirazione.
Per evitare queste complicanze, particolare cura deve essere posta nell’igiene e nel fissaggio del punto d’inserimento del sondino con le relative medicazioni.
Lo scopo di queste cure è essenzialmente la prevenzione della dislocazione del SNG e delle piaghe da pressione (decubiti). Il punto di fissaggio va medicato solitamente ogni 2 giorni o anche tutti i giorni quando, per esempio, si notano secrezioni o fuoriuscita di sangue dal naso.
Il materiale necessario per le medicazioni è il seguente:
- guanti monouso;
- cerotti;
- garze sterili;
- soluzione fisiologica;
- etere etilico;
- fonte luminosa.
La medicazione deve essere effettuata seguendo un particolare procedimento riassunto nella tabella della pagina accanto.
I cerotti che si utilizzano per il SNG sono modellati in modo tale da facilitarne il fissaggio: la parte più grossa viene attaccata al naso, mentre quella più piccola si incolla tutto intorno alla sonda. Tutti i soggetti che utilizzano il SNG non si alimentano in modo fisiologico, ma ciò non significa che l’igiene orale debba essere trascurata!
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