Iperostosi
Produzione eccessiva, localizzata o diffusa, di tessuto osseo.
Le iperostosi presentano cause multiple, dallo sviluppo di un callo osseo esuberante in seguito a frattura sino alle forme generalizzate di origine genetica. Dal momento che l’osso è tessuto vivente, le iperostosi possono essere definitive o transitorie e riguardare lo scheletro nel suo complesso, alcune sue parti (ossa piatte come quelle del cranio o del bacino, ossa lunghe come femore e perone) o anche determinate regioni ossee, per esempio la diafisi (parte centrale) di un osso lungo.
Iperostosi diffuse L’iperostosi corticale infantile, o malattia di Caffey, si manifesta nei primi 6 mesi di vita con un ispessimento delle ossa degli arti e del mascellare inferiore, che si traduce in dolori muscolari e ossei. Di causa ignota, ma con ogni probabilità genetica, guarisce senza lasciare sequele, spontaneamente, nel giro di qualche mese. La malattia ossea di Paget, la cui causa è sconosciuta, si traduce nella comparsa di tessuto osseo di cattiva qualità nella colonna vertebrale e nel cranio: l’osso aumenta di volume, si rammollisce e si deforma.
L’osteopetrosi è una patologia genetica a trasmissione autosomica (da parte di cromosomi non sessuali) per lo più recessiva (entrambi i genitori devono trasmettere il gene portatore perché il bambino sviluppi l’affezione). Alla radiografia le ossa appaiono completamente opache, pur essendo fragili e soggette a fratture. Questa forma di iperostosi spesso si associa ad anemia e splenomegalia.
Iperostosi localizzate Le esostosi, di origine genetica, sono tumori benigni che colpiscono le ossa degli arti nella loro parte centrale. Si manifestano nell’infanzia e il loro sviluppo si arresta alla fine della crescita.
L’iperostosi frontale interna, di causa ignota, colpisce con maggiore frequenza le donne. Caratterizzata dal progressivo ispessimento delle due ossa frontali, in genere non dà luogo a sintomi, ma talvolta si associa a obesità o diabete. L’iperostosi che insorge in corso di artrosi è dovuta a usura delle cartilagini, che può determinare ispessimento osseo in prossimità delle articolazioni.
L’iperostosi vertebrale anchilosante è caratterizzata dalla comparsa di nuclei di ossificazione tra le vertebre dorsali inferiori e dallo sviluppo di escrescenze ossee a forma di becco, gli osteofiti, a livello delle vertebre lombari. Inizialmente non dà luogo ad alcun sintomo, ma finisce per bloccare progressivamente la colonna vertebrale.
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