Cure palliative -C. Cure proporzionate
Due sono i maggiori pericoli nell’ambito delle cure palliative: l’approccio “vitalista” rappresentato dalla ricerca di un accanimento terapeutico (prolungare la vita fisica a ogni costo) e quello dell’abbandono (rinuncia a ogni tipo di intervento medico, anticipazione della morte).
Le cure proporzionate rappresentano oggi la concreta risposta alla strategia eutanasica. È importante avere chiaro cosa non è eutanasia.
Non è eutanasia: la terapia antalgica che in fase terminale può portare ad abbreviare la vita del malato, la sedazione profonda che viene praticata per togliere lo stato di coscienza in presenza di sintomi non altrimenti trattabili, l’astensione o l’interruzione di trattamenti ritenuti inutili, futili o non opportuni, il rifiuto da parte del malato di cure che ritiene sproporzionate, il distacco di mezzi di respirazione artificiale a fronte di una morte cerebrale accertata, la sospensione dell’alimentazione artificiale se questo non determina direttamente la morte.
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